NAPOLI- Elly Schlein incassa gli strali di Vincenzo De Luca, che nelle scorse ore l’ha definita una “cacicca ante-litteram”, ed è costretta alla contromossa. Sarà a Napoli tra dieci giorni per quella manifestazione contro l’autonomia organizzata dal partito che il governatore ha definito totalmente inutile. La leader del Nazareno non poteva più tirarsi indietro. Tra i suoi fedelissimi c’è la consapevolezza che una scarsa mobilitazione sarebbe un boomerang, ma cambiare la sede dell’evento dopo le dichiarazioni del governatore sarebbe stata una resa umiliante. E così ieri il Partito nazionale ha confermato che la manifestazione si terrà nella sede di Foqus, ai Quartieri Spagnoli, e che “la due giorni sarà conclusa dalla segretaria nazionale Elly Schlein”. Una sala invece che una piazza per una battaglia fondamentale per il Pd, specie al Sud. Un segnale. La segreteria non ha la forza di mobilitare folle oceaniche e questo De Luca l’ha sottolineato con forza: “Schlein alle primarie ha ottenuto un terzo dei miei voti nella sola Campania”. Ma l’ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna non poteva alzare bandiera bianca e così ci sarà, nonostante il rischio di un flop che potrebbe indebolirla ulteriormente. Il clima nel partito è a dir poco teso dopo che De Luca ha definito il Pd “ostaggio” del nuovo gruppo dirigente e ha chiesto a chi aveva parlato di possibili infiltrazioni della camorra nel tesseramento del Pd a Caserta, poi annullato, di “fare nomi e cognomi”. “Sfido tutti a un dibattito pubblico sui temi della trasparenza, della legalità e della correttezza. Mi sono rotto le scatole di sentire queste allusioni”, aveva aggiunto il governatore della Campania. A paventare il rischio della ‘mano nera’ sulle tessere era stato l’europarlamentare Franco Roberti, allora presidente della commissione regionale per il congresso. “No, non ho proprio nulla da dichiarare su quanto ha detto il governatore, può raccontare ciò che vuole”. Così l’ex assessore regionale ha liquidato, affrettandosi a chiudere la telefonata, le dichiarazioni del leader di Santa Lucia che, secondo indiscrezioni, dopo averlo sostenuto nella corsa ai seggi del Parlamento europeo, nella prossima tornata potrebbe puntare tutto sull’ex deputato Lello Topo. Roberti è un indipendente nel Pd, sebbene sia stato assessore nella giunta di De Luca dopo che lo aveva fatto indagare da procuratore di Salerno. Ma i rapporti, inizialmente ottimi tra i due, si sono raffreddati quando il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola, nel corso di una infuocata riunione, aveva provato a convincerlo a non dimettersi dalla commissione di garanzia, circostanza che avrebbe scongiurato il commissariamento del Pd. Neanche si può dire che sia interessato a posizionarsi con la Schlein dato che in Ue si è astenuto sulla vicenda dell’invio delle armi in Ucraina, assumendo una posizione diversa da quello del gruppo dem. Resta il fatto che un episodio come quello dell’altro giorno contribuisce a inasprire i rapporti nel partito, in attesa che si consumi lo scontro finale.Mala tempora currunt. La sensazione è che la tempesta nel Partito democratico sia soltanto all’inizio.
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