MILANO – Nei giorni del primo vero banco di prova per la ripartenza del turismo, con il ponte del 2 giugno, continua a calare la curva dei contagi in Italia. Con 2.483 nuovi casi in 24 ore, infatti, il tasso di positività crolla all’1,1% dal 2,1 di ieri. Risale leggermente il numero delle vittime, 93, mentre dagli ospedali continuano ad arrivare dati positivi. Per la prima volta in oltre sette mesi le terapie intensive sono sotto quota mille (989), calano ancora anche i ricoveri nei reparti ordinari (-290, oggi sono 6.192). Così, in un quadro in cui da questa settimana tutte le regioni sono in fascia gialla o bianca, e da oggi si può mangiare nei ristoranti anche al chiuso, complice il ponte del 2 giugno riparte anche il turismo.
La consumazione al tavolo
A pesare resta il limite, confermato dal ministero della Salute, per la consumazione al tavolo. 4 persone – salvo che siano tutti conviventi – sia che il servizio di ristoranti e bar si trovi in zona bianca sia in zona gialla. Un aspetto che ha fatto irritare la Fipe-Confcommercio: “Passano i mesi, ma non la confusione successiva ad ogni provvedimento. È inaccettabile che, nel giorno in cui finalmente bar e ristoranti possono riprendere a lavorare a regime, non ci sia ancora una linea chiara sul numero di commensali permessi ad ogni tavolo”. Mentre per la Coldiretti, con il limite dei 4 posti a sedere salteranno le tradizionali tavolate estive, dalle feste di fine anno scolastico ai pranzi aziendali fino ai pranzi in riva al mare e alle cene serali tutti insieme in vacanza, che sono una priorità per quasi un italiano su tre (30%) dopo le riaperture.
Riparte il turismo
Segnali positivi arrivano però dai flussi turistici, con 9 milioni di italiani che per il ponte si sono spostati da casa per trascorrere almeno una giornata di relax fuori porta dopo mesi di ‘clausura’. “Finalmente c’è il ritorno al viaggio, la volontà di spostarsi, uscire, ma è chiaro che stiamo parlando di un turismo di super prossimità. Anche perché questo ponte viene di mercoledì. È un momento di ritorno molto atteso, siamo felici di poter ricominciare a spolverare le strutture ricettive. Ci stiamo facendo trovare tutti pronti, c’è una buona dose di offerta già pronta. Questo è il primo vero test di rientro al lavoro per molti”, spiega la presidente di Federturismo, Marina Lalli.
Manca ancora il turismo straniero. “Per questo primo pezzo di giugno siamo a quasi zero, è molto timido il loro ritorno in Italia in questo momento. Abbiamo già prenotazioni più significative dalla seconda metà di luglio, anche perché per il momento c’è ancora un po’ di incertezza sulle regole per gli spostamenti tra Stati”, sottolinea Lalli. E Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, spiega che sotto questo aspetto a soffrire sono soprattutto le città d’arte: “Al momento manca il turismo internazionale, soprattutto quello americano nelle città d’arte.
Turismo italiano
Il turismo italiano sta performando bene durante i weekend, vediamo una ripresa del turismo europeo, non ancora ai livelli del 2019. Giugno è ancora debole, la vera ripresa comincerà da luglio. Cominciano ad arrivare le prenotazioni, ma le città d’arte, in particolare per la fascia alta, attirano soprattutto il turismo degli Usa, della Russia, del Brasile, della Cina. Con Russia, Brasile e Cina siamo a zero, ma gli americani sono vaccinati e hanno voglia di viaggiare, e voglia di Italia. La ripresa è un ripresa lenta, ma c’è”.
In generale, comunque, sta esplodendo la voglia di mare, scelto da oltre 6 italiani su 10, mentre tutte le altre tipologie di destinazione perdono un po’ di terreno rispetto a maggio 2019, secondo quanto emerge dall’indice di fiducia dei viaggiatori italiani di Confturismo-Confcommercio.
(LaPresse/di Claudio Maddaloni)