ROMA – Tre Regioni in zona bianca già lunedì, altre tre pronte a diventarlo tra dieci giorni. Con una decrescita omogenea dei positivi in tutte le fasce di età e l’Rt nazionale sceso a 0,72. Mentre per i vaccini si continua ad accelerare con oltre 33 milioni di dosi somministrate, per l’Italia sembra profilarsi un’estate di ripartenza con il Covid che ha decisamente allentato la sua morsa sull’Italia. I dati della cabina di monitoraggio Iss parlano chiaro. Tutte le Regioni sono classificate a rischio basso e l’incidenza media settimanale scende a 47 casi ogni 100mila abitanti, rispetto a 66 dell’ultima rilevazione. E ancora: diminuisce per la terza settimana consecutiva l’indice di trasmissibilità in Italia.
Rt a 0,72
Negli ultimi 7 giorni si attesta a 0,72; la scorsa settimana era di 0,78. “Pur con cautela dobbiamo riconoscere che la situazione epidemiologica sta decisamente migliorando”, ammette Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute. Il risultato? Un Paese dove il Covid circola sempre meno, con il ministro della Salute Roberto Speranza che nella sua ordinanza del venerdì ufficializza Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna in area bianca da lunedì 31 maggio. Il 7 giugno saranno bianche Abruzzo, Liguria e Veneto. E dati permettendo, già dal 14 giugno lo stesso trattamento dovrebbe toccare a territori molto popolati e importanti anche a livello economico come Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Umbria, Puglia e provincia di Trento.
La situazione in Italia
“I dati in Italia segnalano una continua decrescita in tutte le fasce di età”, ha commentato in conferenza stampa il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. Sottolineando come l’età mediana di chi contrae l’infezione scenda a 39 anni. Lo stesso vale per quella dei ricoverati che “passa a 60 anni da 62”. La variante indiana in Italia riguarda l’1% dei casi, mentre secondo l’Iss in Italia al 18 maggio scorso la prevalenza della cosiddetta ‘variante inglese’ del virus era dell’88,1%, in calo rispetto al 91,6% del 15 aprile), con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 40% e il 100%.
La polemica
Continua invece a montare a polemica sulle mascherine al ristorante, dopo le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico rispetto alle linee guida per la riapertura delle attività economiche e ricreative. Nei ristoranti la norma, che potrebbe essere ancora modificata, chiedeva ai clienti di “indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie tranne nei momenti del bere e del mangiare”. Dal centrodestra Matteo Salvini e Giorgia Meloni si scagliano contro la proposta (“Si mangerà e berrà tranquilli e ‘smascherati’, all’aperto e al chiuso, come è ovvio che sia”, assicura il leader leghista), mentre Brusaferro invita alla calma: “E’ un dettaglio: più di essere normato è questione di buonsenso”.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)