TORINO – “Ieri a Milano ho partecipato alla presentazione degli Studio IEO che evidenzia come i numeri dei contagi siano superiori nei giovani che non hanno praticato sport durante la pandemia. La chiusura delle attività sportive non ha avuto efficacia nel ridurre il contagio da Covid-19 in bambini e adolescenti. Il numero di positivi è stato addirittura superiore in chi non ha mai praticato sport durante la pandemia 12%, rispetto a chi si è allenato 9%. Lo studio ‘Covid-19 e Attività Sportiva in Età Giovanile’, proposto dallo IEO – Istituto Europeo di Oncologia di Milano in collaborazione con UISP – Unione Italiana Sport Per tutti Lombardia mi ha dato la possibilità di diventare consapevole di importanti riflessioni”. Lo scrive su Facebook Barbara Floridia, sottosegretaria all’Istruzione.
“Ringrazio la presidente di UISP Lombardia Geraldina Contristano e soprattutto la professoressa Sara Gandini dell’Istituto Europeo di Oncologia, con la quale da tempo mi confronto. Un ringraziamento particolare anche ad Antonio Iannetta, manager e dirigente sportivo. Dallo studio condotto dai ricercatori IEO è stato messo in luce come gli sportivi non siano stati un vettore di contagio per i nuclei famigliari. Infatti, non è stato riscontrato un aumento di contagi all’interno delle famiglie con figli che hanno fatto sport (18%) rispetto a quelle con figli che non hanno fatto sport (18%)”, aggiunge Floridia.
“Dallo studio condotto dai ricercatori IEO Inoltre, dallo studio è emerso inoltre che in chi non ha praticato attività sportiva si è assistito ad un maggiore incremento del peso corporeo rispetto a chi ha praticato sport.
Questo importante studio nazionale ha permesso di scagionare le attività sportive, in particolare quelle organizzate, dalla responsabilità su incrementi significativi di contagi da Covid-19.
I dati confermano che svolgere attività fisica con regolarità promuove la crescita e lo sviluppo nell’età giovanile, con molteplici benefici per la salute fisica, mentale e cognitiva, funzionali al raggiungimento di uno sviluppo armonico. Il ruolo dello sport, così come quello della scuola in presenza, è stato ed è ampiamente dibattuto nell’opinione pubblica con chi vede nei bambini e negli sportivi veri e propri ‘amplificatori’ della pandemia Covid-19.
Lo sport e la scuola in presenza non sembrano associati ad un incremento dei contagi, mentre i rischi di ripercussioni fisiche e psicologiche nel caso in cui questi vengano interrotti sono elevati.
Credo che gli studi che indagano i rischi ed i benefici delle chiusure dovrebbero essere sempre tenuti in considerazione nelle decisioni che riguardano le chiusure delle scuole e delle attività sportive durante l’attuale pandemia di Covid-19″, conclude Floridia.
(LaPresse)