ROMA – “La situazione pandemica è drammatica”. A lanciare l’allarme è l’ex cancelliera Angela Merkel, riferendosi ai 53mila casi di Covid registrati nel Paese nelle ultime 24 ore: “Anche il numero di morti è spaventoso – ha aggiunto – Le persone ricoverate nelle terapie intensive aumentano rapidamente. Pureil numero di morti è spaventoso” ma “non è affatto tardi per farsi somministrare una prima dose”. Poi Merkel ha aggiunto: “Non può esserci per me alcun dubbio sul fatto che siamo nel bel mezzo di una emergenza del genere” e che la consultazione fra Stato e Regioni, in programma giovedì, arriva con ritardo. La quarta ondata del Covid ci colpisce con piena violenza” per cui “dalla conferenza con i governatori dovrà arrivare un segnale chiaro”. L’obiettivo è sempre stato “evitare il sovraccarico delle strutture sanitarie”, ha affermato, “e l’amara verità” è che nelle circoscrizioni colpite più gravemente dal virus “questo già non è più possibile”.
Germania in ginocchio
Se in Germania l’avanzata della quarta ondata del virus appare importante, in Italia la situazione non sembra così grave. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che “oggi in Italia sono state somministrate 92,5 milioni di dosi di vaccino. Non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato un grande Paese. Le prime inoculazioni sono fondamentali. Continuiamo a farne circa 19mila al giorno: sembra un numero residuale e invece è importante perché ogni singola dose di vaccino in più significa rendere più forte il nostro scudo contro il Covid-19. Dobbiamo insistere: ogni persona che si vaccina è uno scudo in più. Anche se si è fatta la prima dose solo ieri si sta aiutando il Paese. E’ un pezzo di protezione che ci serve”.
Austria: ospedali in crisi
Soffre anche l’Austria la quarta ondata del Covid che ha raggiunto un’incidenza settimanale di 1.455 casi per ogni 100mila abitanti. Dall’agenzia Apa riferiscono che “nella notte tra domenica e lunedì in ospedale si sono registrati talmente tanti decessi che le salme sono state parcheggiate in corridoio. Di solito – spiegano – quando un paziente muore, viene pettinato e i parenti possono salutarlo in modo dignitoso. Un morto per Covid viene infilato nudo in un sacco di plastica e la cosa finisce lì”.
