Vaccini: in Lombardia terze dosi anche in supermercati e metrò, al via prenotazioni over 40

La Lombardia è pronta a modulare la campagna vaccinale per le terze dosi arrivando fino a 60-70mila persone al giorno, con prenotazioni per gli over 40 aperte dal 18 novembre e somministrazioni - sempre per questa fascia - dal 1° dicembre.

MILANO – La Lombardia è pronta a modulare la campagna vaccinale per le terze dosi arrivando fino a 60-70mila persone al giorno, con prenotazioni per gli over 40 aperte dal 18 novembre e somministrazioni – sempre per questa fascia – dal 1° dicembre. Per farlo, ci saranno centri vaccinali anche in punti strategici come i supermercati e le stazioni della metropolitana.

È il piano messo a punto dalla Regione che vuole continuare a mantenere alti i numeri anche per le dosi ‘booster’. Numeri che, stando ai dati elencati dalla vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti, sono in crescita anche in questo caso con 1,1 milioni di cittadini lombardi che hanno aderito alla terza dose, di cui 610mila già vaccinati. “Solo nelle rsa sono state effettuate più di 65mila somministrazioni di terze dosi, quasi il 75% di ospiti e operatori”, ricorda Moratti. Certo, si tratta di numeri lontani dalle seconde dosi, con l’89,6% degli over 12 lombardi che hanno completato il ciclo, ma che devono essere implementati.

Da una parte, dunque, ci sarà la continua presenza sul campo dei centri vaccinali già operativi, aperti anche a Natale, come ha spiegato il coordinatore della campagna Guido Bertolaso. Per garantire le terze dosi a chiunque possa (e voglia) farle, si passerà da 30mila a 40mila slot, con la riapertura dei centri massivi messi a riposo, come Palazzo Scintille, ora operativo per un terzo.

La vera novità sono però i centri vaccinali che potrebbero essere aperti nei supermercati e nella metropolitana. Al momento – precisa Bertolaso – è in fase di definizione una manifestazione di interesse per strutture della grande distribuzione, mentre sarebbero due o tre le stazioni della metropolitana a Milano già individuate e su cui si sta negoziando.

Occhi puntati anche sulla fascia d’età dei più giovani. “Sono 150mila i 12-19 anni che non si sono ancora vaccinati” per cui “l’appello è a vaccinare i più piccoli per proteggere loro perché pure i bambini si ammalano”, sottolinea Bertolaso che cancella ogni dubbio anche sulla necessità di vaccinare i 5-11 anni, annunciando di essere pronto, non appena ci sarà il via libera di Ema e Aifa, a fare “personalmente la punturina a mio nipote”.

Appelli continui dunque a vaccinarsi anche perché “a chi chiede come sarà il Natale, c’è solo una risposta: vaccinatevi. O ci vacciniamo, secondo gli schemi minesteriali, o temo che potremmo avere sorprese negative”, dice Bertolaso. Un invito ribadito anche da Moratti secondo cui la libertà di scelta sui vaccini va garantita ma “non deve andare a ledere la stragrande maggioranza dei cittadini vaccinati, a cui va assicurata autonomia di movimento per lavoro e tempo libero a vantaggio di una ripresa socio-economica che è stata tanto desiderata e meritata”.

Di Lorena Cacace

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