NAPOLI – La Campania, che ha pagato il suo tributo alla pandemia con 10.008 morti in 2 anni, dice addio da oggi, come tutta l’Italia, all’emergenza Covid e a quasi tutte le restrizioni. Iniziamo dalla misura che ha fatto più discutere: i non vaccinati sospesi dal lavoro, esclusi i medici, possono riprendere l’attività. Il Green pass base, che si ottiene con un tampone negativo oppure dopo la guarigione, non serve più all’aperto, quindi via libera se ci si vuole sedere fuori a bar e ristoranti. Il certificato servirà invece ancora sugli aerei, treni a lunga percorrenza, navi e pullman interregionali. Accesso libero invece nel trasporto pubblico locale su tram, autobus e metropolitana (misura contestata dal governatore Vincenzo De Luca).
Il pass serve ancora – ma solo fino al 1° maggio – per accedere a mense, concorsi pubblici, corsi di formazione, colloqui con i detenuti e stadi (che già da subito tornano a piena capienza). Il Super Green pass (rilasciato a chi è guarito da non più di sei mesi e ai vaccinati) sarà ancora chiesto (sempre fino al 1° maggio) per consumare al chiuso al bar (seduti) o al ristorante. Ancora una volta, come già accaduto in passato, si fa eccezione per gli alberghi, dove si alloggia e si consuma anche senza pass. Inoltre, il Super Green pass serve ancora (sempre fino al 1° maggio) per accedere a palestre, piscine, centri benessere, per svolgere attività sportive al chiuso, per partecipare a convegni e congressi, per frequentare centri ricreativi, per le serate in discoteca.
E sarà richiesto fino a fine 2022 per entrare in ospedali e Rsa. Sulla quarantena dei positivi le regole restano le stesse, secondo quanto ha precisato nelle scorse ore il ministero della Salute: “Per i non vaccinati o i vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per i guariti da più di 120 giorni l’isolamento dura 10 giorni con un test antigenico o molecolare negativo alla fine del periodo”. Solo “per i vaccinati con terza dose booster o che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni e per guariti da meno di 120 giorni l’isolamento dura 7 giorni”.
Le regole cambiano però per i contatti stretti di positivi al Covid, che non dovranno più mettersi in quarantena: sia i vaccinati che i no vax sono tenuti all’autosorveglianza.
In pratica: bisogna portare per 10 giorni la mascherina Ffp2 al chiuso e anche all’aperto in caso di assembramenti. Alla prima comparsa dei sintomi bisogna, comunque, fare il tampone e ripeterlo dopo 5 giorni se si è ancora sintomatici. Ancora una volta, lo Stato mostra fiducia eccessiva nell’autodisciplina dei cittadini.
Resta l’obbligo di mascherina al chiuso fino al 30 aprile. Le Ffp2 vanno indossate in aereo, nave, treno, autobus, metro, pullman, funivie, cabinovie e seggiovie coperte. A scuola, nei bar e nei ristoranti basta la mascherina chirurgica e al lavoro serve la mascherina solo se non si può rispettare il metro di distanza dai colleghi. Niente mascherine per i bambini fino a sei anni, i fragili, gli accompagnatori dei disabili e mentre si fa attività sportiva o si balla in discoteca.
Per tutti i lavoratori della sanità, compresi quelli delle Rsa, l’obbligo vaccinale è prorogato fino al 31 dicembre, mentre i no vax sono sospesi da lavoro e stipendio. Per il personale della scuola, militari e forze dell’ordine, l’obbligo durerà invece fino al 15 giugno: queste categorie potranno però prestare servizio con il Green pass semplice. Stesso discorso per gli over 50, che potranno tornare al lavorare con il Green pass base.
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