Covid, Locatelli: “No all’illusione che tutto sia finito”

L'appello del presidente del Consiglio superiore di Sanità

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 19–03-2021 Roma , Italia News Coronavirus, emergenza sanitaria - Ministero della Salute - caso AstraZeneca Nella foto: il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli il Direttore Generale di AIFA, Nicola Magrini, Photo Mauro Scrobogna /LaPresse March 19, 2021  Rome, Italy News Coronavirus, health emergency - AstraZeneca case In the photo: the President of the Superior Health Council, Franco Locatelli, the General Director of AIFA, Nicola Magrini,

MILANO – “L’obiettivo è quello di riprendere una serie di attività economiche, sociali e ricreative che hanno sempre connotato la vita di tutti noi. Tuttavia, per contemperare nel modo migliore questo obiettivo con la tutela della salute è fondamentale basare le scelte sui principi della gradualità e della progressività, impiegando come stella polare di riferimento, per scelte come quelle sul coprifuoco, l’evoluzione dei numeri della curva epidemiologica. Deve essere ben chiaro che nessuno ha piacere a suggerire strategie di restrizione della vita sociale, dei movimenti o delle attività”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli.

“I numeri delle ultime settimane – prosegue Locatelli – indicano chiaramente una riduzione della circolazione virale così come dell’impatto sui servizi sanitari territoriali. Ricordiamoci che solo poche settimane fa avevamo un numero di posti letto occupati nelle terapie intensive superiore a 3.700. Oggi siamo largamente sotto la soglia di 2.500. Anche il rapporto fra tamponi positivi e quelli effettuati mostra una tendenza chiara alla riduzione, basti pensare che martedì il valore era pari al 2,9%. Questi risultati si sono ottenuti sia grazie ai sacrifici fatti da tutti rispettando le indicazioni previste per le diverse fasce di rischio che hanno connotato le differenti aree territoriali del Paese, sia in ragione del numero sempre più elevato di soggetti immunizzati. Ma, se questo contesto indubitabilmente ci deve indurre all’ottimismo, al tempo stesso non deve farci cadere nell’illusoria percezione di essere fuori dal problema. Sarebbe un errore imperdonabile perderci proprio in quello che potremmo definire ‘l’ultimo miglio’. Onoriamo la memoria di oltre 120 mila vittime con comportamenti responsabili”.

(LaPresse)

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