ROMA – E’ previsto per oggi l’ incontro Governo-Regioni per le prossime riaperture delle attività commerciali ancora in stallo dopo l’ultimo lockdown. Sarebbero 11 le Regioni a cui si aggiungono le province autonome di Trento e Bolzano a guardare con maggiore fiducia alla zona gialla. Sul tavolo anche l’annoso dibattito sulla scuola: tra le ipotesi al vaglio dell’esecutivo gli orari scaglionati, il potenziamento dei trasporti e i tamponi salivari. Intanto il Comitato tecnico Scientifico (Cts) è in attesa del verdetto dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco per capire come procedere sul vaccino Johnson&Johnson. Ad oggi sono 11 milioni le persone che hanno ricevuto almeno la prima dose.
Campagna vaccinale
Il Commissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo vuole accelerare la campagna vaccinale con l’obiettivo di raggiungere le 500mila vaccinazioni giornaliere. Ecco perché assegnerà ad ogni singola Regione un target quotidiano di somministrazioni da rispettare sia ogni giorni che a più ampio respiro nella intera settimana I valori verranno assegnati alle Regioni almeno dieci giorni prima dell’inizio di ogni settimana del target di riferimento.
Le associazioniE le associazioni di categoria Ancc-Coop, Ancd-Conad, Confcommercio, Confimprese, Cncc–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione chiedono al Governo la “riapertura di tutti i punti vendita presenti in centri, parchi e gallerie commerciali di riprendere la completa attività, ripristinando l’apertura anche nei fine settimana, nel rispetto dei protocolli di sicurezza”
Nodo scuola e coprifuoco
Intanto in merito alla riapertura delle scuole il ministro Andrea Costa, sottosegretario alla Salute ha sottolineato: “Abbiamo fatto questa scelta nell’assoluta convinzione che i nostri ragazzi dovessero tornare a scuola. Ci sono studi che dicono che di per sé la scuola non è veicolo di contagio, il rischio più grande è dovuto ai trasporti. Oggi ci sarà un incontro tra Governo e Regioni per condividere protocolli di accesso scaglionati in modo da garantire maggiore sicurezza. Dobbiamo capire che con questo virus dobbiamo conviverci. Se noi mettiamo in sicurezza anziani e fragili e il virus dovesse circolare solo tra la popolazione giovane, credo che anche questo rientri nei rischi calcolati. Dobbiamo evitare i ricoveri e i decessi”. E sull’orario del coprifuoco ha aggiunto: “da posticipare, spero prevalga buonsenso. Nel momento in cui decidiamo di riaprire ristoranti all’aperto, cinema e teatri, credo sia ragionevole pensare a posticipare l’orario del coprifuoco. C’è un dibattito in corso, mi auguro che prevalga il buonsenso. Non credo che spostare il coprifuoco di un paio d’ore possa incidere sul contagio in maniera così devastante”
Viola: utile procrastinare il coprifuoco
E sullo spostamento dell’orario del coprifuoco l’immunologa dell’Università di Padova, Antonella Viola ha sottolineato come “spostare il coprifuoco di un’ora, alle 23, permetterebbe ai ristoratori che stanno investendo nelle strutture all’aperto di affrontare con maggiore fiducia la ripartenza. Così come aiuterebbe il mondo dello spettacolo, duramente colpito dalle restrizioni. E non cambierebbe invece nulla dal punto di vista dei contagi, a patto che continuino i controlli. Sono piccoli passi – ha concluso – che vanno incontro alle esigenze di tante persone e che farebbero la differenza”.