Covid, Speranza: “Massima trasparenza delle istituzioni da inizio pandemia”

"Voglio chiarire che sin dall'inizio della pandemia le istituzioni del nostro paese hanno assicurato la massima trasparenza nei processi decisionali e nelle informazioni non solo ai cittadini ma anche ai nostri partner internazionali. Io considero questo approccio un valore irrinunciabile e un punto di forza nel rapporto tra le istituzioni e l'opinione pubblica".

ROMA – “Voglio chiarire che sin dall’inizio della pandemia le istituzioni del nostro paese hanno assicurato la massima trasparenza nei processi decisionali e nelle informazioni non solo ai cittadini ma anche ai nostri partner internazionali. Io considero questo approccio un valore irrinunciabile e un punto di forza nel rapporto tra le istituzioni e l’opinione pubblica”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, al question time alla Camera. “Spesso nel dibattito politico – ha continuato il ministro – si incrociano teorie, teoremi volti spesso ad alimentare comprensibili dinamiche di altra natura. Lo capisco, ma mi spiace e riconosco che in una pandemia invece il Paese dovrebbe tutto essere unito. Poi però ci sono i fatti, che sono molto chiari e netti e contano più di ogni altra cosa”. “Il fatto più rilevante – ha sottolineato – è che l’Italia pubblica a 45 giorni di distanza tutti i verbali del proprio Comitato tecnico scientifico, organismo fondamentale per tutte le decisioni che abbiamo assunto. A me non risulta che in nessun altro Paese europeo e del mondo avvenga un processo identico a quello italiano di tale trasparenza: pubblicazione di tutti i verbali a 45 giorni di distanza. Penso che questo valore dovremmo rivendicarlo tutti come democrazia, come Parlamento e come governo, perché è un valore positivo delle nostre istituzioni e non continuare invece ad alimentare divisioni”.

Quanto all’ultima procedura al Consiglio di Stato, “rispettiamo chiaramente il lavoro in corso da parte degli organi di gestione della giustizia amministrativa – ha proseguito Speranza – ma ribadisco che si tratta di resoconti informali interni non soggetti, dal nostro punto di vista, ad obbligo di pubblicazione. Eppure anche in questo caso, nonostante le parole che ho appena pronunciato, abbiamo deciso di pubblicare per massima trasparenza tutto sul nostro sito”. Il ministro ha quindi ricordato che “sono pubblicati sul sito del governo anche tutti i dati relativi alla campagna di vaccinazione, divisi per categorie e territorio per territorio. Oggi segnaliamo di essere arrivati a 51 milioni di dosi già somministrate. Dico con assoluta franchezza che so che per pregiudizio politico mi direte di non essere soddisfatti, ma io continuerò a insistere e a dirvi sempre che davanti a una pandemia al Paese serve unità e non divisioni e polemiche continue”.

LaPresse

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