Napoli – Una “zona arancione” accompagnata da tenti dubbi quella che inizia oggi per la Campania. Il direttore del reparto di Infettivologia dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli ha parlato alludendo alle riaperture, di “rischio calcolato male” e le sue perplessità non sono certo isolate. “Sicuramente sono preoccupato – ha dichiarato ieri a “Cronache” il direttore dell’unità complessa di Infettivologia presso l’Ospedale dei Colli Roberto Parrella – in quanto per la valutazione del rischio bisognerebbe avere dati fruibili e in qualche modo condivisibili”.
La preoccupazione, aggiunge il dirigente, è motivata da “quel che vediamo negli ospedali: al momento la pressione non si è allentata e l’età dei nostri ricoverati è scesa. E’ un quadro impegnativo: abbiamo difficoltà a trovare posti anche in pronto soccorso”.
I parametri della Campania, è risaputo, non sono tanto migliorati da autorizzare ottimismo (soprattutto nella zona di Napoli) e oltretutto, spiega Parrella, “bisognerebbe avere dati completi, comprensivi di ricoveri e posti letto, per poterli analizzare nel dettaglio. Il nostro punto di vista è ovviamente quello dell’emergenza ospedaliera, ma a conti fatti la parte critica è proprio quella che arriva nei nosocomi”.
Galli ha notato che “il sistema dei colori non ha funzionato, basta vedere la Sardegna. La curva dei contagi vede una flessione appena accennata, ma temo che avremo presto un segno opposto. A meno che non riusciamo a vaccinare così tanta gente da metterci al sicuro in fretta, ma non mi sembra questo il caso”.
In Campania, in base ai dati di ieri, il tasso di incidenza del Covid (rapporto tra pazienti positivi e tamponi effettuati), è al 10,11%: un po’ meno rispetto a venerdì scorso (10,22%), ma sempre il doppio della media nazionale.
Sono in aumento (e questo dato sembra confermare le affermazioni di Parrella) i posti letto occupati in ospedale dai pazienti Covid: 145 sono in terapia intensiva, altri 1.532 nei reparti di degenza ordinaria, per un totale di 1.687 ricoveri totali.
Ad ogni modo, da oggi si torna in aula in tutte le scuole, anche se alle superiori è prevista l’alternanza, con una quota di studenti presenti contemporaneamente fra il 50 e il 75% nei singoli istituti; riaprono tutti i negozi, con orario prolungato per evitare che i clienti si affollino; e si riprende a spostarsi liberamente all’interno dei singoli Comuni. Misure le cui ripercussioni sui contagi potranno essere verificate fra un paio di settimane. Fra l’altro, va controllato l’effetto della riapertura delle scuole sul trasporto pubblico, dove la presenza di studenti è massiccia.