ROMA – La crisi del Pd ha colpito non solo il consenso ma anche il portafogli. Sempre meno iscritti, meno eletti e fondi sempre più ridimensionati. Tocca tagliare e il Pd dovrà impegnarsi, di nuovo, per mettere le toppe. La crisi da politica diviene anche economica e la situazione potrebbe addirittura peggiorare con i risultati di questa tornata elettorale delle Amministrative
La sede troppo costosa
Sarà proprio la sede del partito la prossima destinataria dei tagli. Il ridimensionamento del numeri degli eletti causa meno entrate. Dopo aver collocato i dipendenti in cassa integrazione, ora si sta valutando di abbandonare la costosa sede di Largo del Nazareno, nel pieno centro della Capitale e a pochi passi da Montecitorio. La tariffa è alta, si parla di 500mila euro all’anno solo per l’affitto, senza considerare le ulteriori spese per manutenzione e tasse. I dem potrebbero risparmiare scegliendo una nuova ‘casa’, sicuramente meno prestigiosa, ma più adatta alle nuove esigenze di spesa. Con molta probabilità i democrat resteranno per tutta l’estate nella vecchia sede, per poi spostarsi in un nuovo palazzo, di cui si ignora la collocazione. Mentre le voci sull’abbandono della sede del Nazareno si fanno sempre più insistenti, dallo staff del segretario Maurizio Martina smentiscono l’indiscrezione, ma ogni giorno che passa lo fanno con sempre meno forza.
Tagli sui dipendenti
Il Pd taglia non solo sul suo prestigioso ‘tetto’. I suoi dipendenti non sono stati trattati meglio dell’edificio del Nazareno. Dopo la fine della appena conclusa legislatura, come da prassi, sono stati tutti licenziati. Sono stati poi riassunti quasi tutti, sia alla Camera che al Senato, ma con contratti che scadono a dicembre di quest’anno, part-time, e con una riduzione dello stipendio pari al 40%. Anche a livello locale si avverte la situazione critica delle casse, e le teste tagliate sono state molte.