Fare il possibile per non andare al voto, anche al costo di ingoiare qualche boccone amaro: è il mantra che si ripetono Pd e Movimento 5 Stelle. Lo dicono a bassa voce, ma sanno che le urne ad ottobre rischiano di affidare il Paese a Matteo Salvini.
Dopo i tentennamenti iniziali, anche Nicola Zingaretti, accodandosi alla linea di Matteo Renzi, è pronto ad un governo per allontanare la data delle future elezioni politiche. Poche ore fa la Direzione dei dem ha dato il mandato al suo segretario di aprire una trattativa per verificare la possibilità “di un esecutivo di svolta per la legislatura”. Non dovrà essere un esecutivo di transizione, però, perché le responsabilità da prendersi sono tante: la prima è la manovra finanziaria. Servono 23 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva.
I Cinque Stelle rinvigoriti dal discorso di Giuseppe Conte, giurano fedeltà a Luigi Di Maio: “Siamo uniti, è il nostro capo politico”. E sotto traccia si muovono per preparare l’intesa con i Dem. La partita potrebbe legarsi a doppio filo alle future elezione dle presidente della Repubblica.