Cuneo, Osapp: due agenti penitenziaria aggrediti da un detenuto

Due poliziotti penitenziari sono rimasti feriti ieri all'interno del carcere di Cuneo a causa di un'aggressione. I fatti sono stati riportati dal sindacato Osapp.

Foto LaPresse - Stefano Porta
Milano, 19 ott. (LaPresse) – Due poliziotti penitenziari sono rimasti feriti ieri all’interno del carcere di Cuneo a causa di un’aggressione. I fatti sono stati riportati dal sindacato Osapp. Attorno alle 15.15, al termine del colloquio con il fratello che si era recato a trovarlo in carcere, un detenuto di nazionalità tunisina di 28 anni ha preteso di portare con sé in cella alcune foto senza il preventivo controllo. Di fronte al diniego da parte degli agenti, il giovane ha iniziato a dare in escandescenza. Dunque ha insultato e poi aggredito fisicamente uno dei poliziotti. Ciò per poi colpire con una gomitata al volto un altro agente arrivato in soccorso del primo. I due sono stati portati al pronto soccorso e dimessi con prognosi di 10 giorni ciascuno. “Si tratta dell’ennesimo episodio in cui è la polizia penitenziaria a fare le spese di un sistema in cui l’assenza di sostanziale legalità e di regole certe rende possibile che i detenuti colpiscano impunemente chi rappresenta lo Stato e i principi della civile convivenza”, commenta il segretario generale dell’ Osapp Leo Beneduci.

continua Beneduci 

“Nella sostanza purtroppo  l’inettitudine dell’attuale sistema penitenziario Italiano a conseguire risultati nell’ interesse della sicurezza della collettività nazionale ed il crescente disagio del personale di Polizia Penitenziario in servizio nelle carcere italiane oggetto di aggressioni e offese è di una costante disorganizzazione, non sono determinati esclusivamente dalla contingente penuria di risorse o dal persistente buonismo adottato nei confronti dei soggetti anche non meritevoli nella popolazione detenuta, ma sono soprattutto il frutto delle incapacità e dello scarso senso di responsabilità dimostrate da una dirigenza penitenziaria che andrebbe, nella maggioranza dei casi, rinnovata”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome