PALERMO – Cosa nostra si era riorganizzata intorno a una nuova Cupola. Al cui vertice si era imposto Settimo Mineo. Ne sono convinti investigatori e forze dell’ordine palermitane, che questa mattina hanno dato vita a un maxi blitz nei confronti di 46 persone. Tra boss e gregari, secondo quanto raccolto dalla procura di Palermo. Tra essi, appunto, l’80enne di Pigliarelli.
Maxi blitz che smantella la nuova Cupola di Cosa nostra: arrestate 46 persone
Il più anziano tra i boss della mafia siciliana era stato eletto nuovo capo dei capi. Erede di Totò Riina, morto l’anno scorso, del quale si era guadagnato fiducia e stima a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Il 29 maggio scorso, la Cupola era tornata a riunirsi dopo oltre 25 anni dall’ultima volta. E in quell’occasione, il gioielliere di corso Tukory aveva ricevuto l’investitura ufficiale. L’indagine è stata coordinata da un pool di magistrati, composto dal aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Maurizio Agnello, Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale e Bruno Brucoli. Per i giudici, Cosa nostra si era riorganizzata come ai ‘vecchi tempi’, inaugurando una nuova era nella quale curare i grandi affari odierni. Traffico di droga e scommesse online, soprattutto. Fiumi di milioni di euro che scorrevano nelle casse mafiose.
Preso anche Settimo Mineo, era stato eletto erede di Totò Riina
Per Settimo Mineo, un curriculum mafioso di tutto rispetto. Storico boss di Pigliarelli, nel 1982 scampò a un agguato nel quale rimase ucciso il fratello Giuseppe. Un altro fratello, Antonino, venne ammazzato pochi mesi prima davanti alla gioielleria di famiglia. A fare di Mineo un uomo ‘fidato’, dicono le informative della Dda, l’equilibrio e la diplomazia mostrati in molti momenti delicati. Nel 1984 venne arrestato su disposizione del giudice Giovanni Falcone. Al maxi processo venne condannato a 7 anni, anche grazie alle dichiarazioni di Tommaso Buscetta. Arrestato nuovamente nel 2006, ha scontato una condanna a 11 anni. Era uscito un anno fa, prima di essere ‘eletto’ a nuovo capo dei capi.