Cyberbullismo, troppe vittime. E’ il fallimento della società

Maria Paola Oliva, giornalista di 'Cronachedi'

Il sovrappeso e l’obesità sono delle malattie che vanno curate e possono essere curate. Spesso o quasi mai dietro questi problemi si cela  il solo piacere di mangiare ma si nascondono tanti fattori, da quello psicologico ad altre malattie. Una persona obesa lo è non solo perché mangia, in certi casi ingurgita senza controllo, più calorie del dovuto, lo è perché psicologicamente fragile o perché soffre di patologie che vanno affrontate con cure che portano come effetto collaterale ad aumentare di peso. I bambini, i ragazzi ma anche gli adulti con qualche chilo di troppo sono i ‘preferiti’ dal bullo che altro non è che “un citrullo, un pollo convinto di essere un gallo”, come si può leggere da una canzone presentata nel 2007 allo Zecchino d’oro. Era la cinquantesima edizione, protagonisti i bambini e del fenomeno bullismo se ne parlava già allora. E se allora si cantava una canzoncina per far capire che certe diversità non vanno derise purtroppo al giorno d’oggi c’è ancora chi sottovaluta il problema e non agisce con cuore e cervello. Infatti manca la consapevolezza del dolore che può provocare un’offesa, un disegno, un messaggio, un link, un video, un tweet, a chi già vive una condizione che molto probabilmente gli sta stretta. E questo è grave perché dall’inizio del 2018 sono già tanti i casi di bullismo registrati in Italia ed anche in Campania e nel Casertano. Già diverse le morti per bullismo ma anche se fosse stata una avrebbe comunque rappresentato quello che è oggi, ossia il fallimento della società. Del resto se c’è chi nonostante la cattiveria, la maleducazione, l’ignoranza di chi si è divertito o si diverte a prenderlo in giro per il suo aspetto fisico, riesce ancora a raccontare la sua vita, c’è chi non può più farlo perché una volta entrato nel tunnel non ha saputo come uscirne. Chi è che non vive un periodo buio della propria vita, ma le ingiustizie e le offese gratuite di certo non aiutano chi è meno resiliente. E se a ciò aggiungiamo che queste offese o certi gesti fanno male non solo a chi li riceve ma anche a chi è intorno a lui, il dato è tratto. Credo che tutti dovrebbero capire che parole e gesti non hanno alcun diritto di far vivere male o addirittura di togliere il dono più bello, quello della vita. Il bullismo e il cyberbullismo vanno combattuti uniti e la formula giusta è quella di superare i limiti della nostra mente e i luoghi comuni, di essere persone civili.

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