PHILADELPHIA – Otto miliardi di dollari. È questa la condanna che una giuria di Philadelphia ha inflitto a Johnson & Johnson per danni. Nello specifico quelli inflitti a un uomo che, da bambino, aveva usato il farmaco antipsicotico ‘Risperdal’ che gli aveva causato una ginecomastia, ovvero un ingrossamento delle mammelle.
La sanzione alla Johnson & Johnson
Una sanzione impressionante, senza dubbio quella più pesante finora imposta alla multinazionale farmaceutica Usa nelle oltre tredicimila azioni legali avanzate sul Risperdal.
Le cause che la multinazionale si è trovata a fronteggiare vertono tutte sulla stessa motivazione. La Johnson & Johnson, infatti, è accusata di essere sempre stata consapevole dei rischi derivanti dall’assunzione del farmaco ma di non aver messo adeguatamente in guardia né medici né pazienti. È stato Nicholas Murray a portare in tribunale sia la società in questione che la sua controllata ‘Janssen Pharmaceuticals’. L’uomo è un paziente che aveva lamentato questo disturbo dopo che gli era stato prescritto appunto il ‘Risperdal’, vale a dire un prodotto utilizzato per il trattamento della schizofrenia e dei disordini bipolari.
La replica della multinazionale
La risposta dell’azienda non si è fatta attendere ed è stata affidata ad una nota ufficiale. Nella stessa la somma alla quale la Johnson & Johnson è stata condannata a pagare è stata definita “spropositata”. Questo anche in virtù del risarcimento inizialmente previsto e che era stato fissato in 680mila dollari: “La società – si legge nella nota ufficiale – è fiduciosa che la decisione verrà cambiata”, in quanto il verdetto è “eccessivo e ingiustificato”. Il Risperdal nello specifico era stato approvato per il trattamento degli adulti dalla Food and Drug Administration americana nel 1993. Da allora il suo utilizzo è cresciuto in maniera esponenziale se si pensa che, nel 2018,ha realizzato vendite per circa 737 milioni di dollari.
