Date un Oscar a quel portiere

Nel calcio a mio modo di vedere svolge lo stesso ruolo della spalla comica in teatro. Il primo attore senza una buona spalla non rende, non fa ridere. Non va

Oscar Di Maio

“Il più scarso va in porta”. Mamma mia, quante volte da bambino sentivo il più grande (o il proprietario del pallone) ripetere queste parole prima di iniziare la partita in piazza o nel vicolo dove abitavo. E quante volte pensavo: “Ma questi so scieme?”.

Nel calcio moderno, anzi nel calcio di tutti i tempi forse, il ruolo del portiere è sempre stato sottovalutato. O meglio, non considerato centrale come quello di un forte numero nove, di un fantasioso numero 10. E invece ricordo uno degli insegnamenti di mio fratello più grande: ad ogni partita, di un torneo o per strada poco importa, portava con sé Benny, un suo fortissimo amico portiere. Quando il mitico Benny veniva con noi era fatta, vincevamo le partite. E allora? Allora il portiere nel calcio a mio modo di vedere svolge lo stesso ruolo della spalla comica in teatro. Il primo attore senza una buona spalla non rende, non fa ridere. Non va.

Di spalle importanti il teatro e il cinema ne sono pieni. Il grande Totò sarebbe stato così grande senza Mario Castellani? Fantozzi ragionier Ugo, senza il mitico ragionier Filini interpretato da un gigantesco Gigi Reder avrebbe regalato tante gioie a Paolo Villaggio e tante risate a tutti gli italiani? Probabilmente no. Ecco, non dico che il portiere deve interpretare il primo attore, il comico di punta. Ma almeno la spalla sì. Senza spalle le commedie non reggono.

Seconda domanda. Sempre mutuando esempi dal teatro, mi chiedo: chi è la spalla tra Stanlio e Olio, forse il più grande duo comico di tutti i tempi. Credo siamo di fronte a due grandi primi attori. Così come nei film interpretati da Totò e Peppino. Gli esempi sono tanti.

Il portiere, come poi insegna il campo, ha pari dignità del più forte bomber in circolazione. Con i portieri si vincono i campionati, le coppe, le amichevoli. I portieri fanno giocar bene tutta la squadra, i portieri garantiscono serenità ai mister. Non è un caso il ritorno tra il tripudio generale di un 40enne Gigi Buffon alla Juve. Non è un caso che il Napoli giri meglio da quando ha avuto tra i pali numeri 1 di qualità come Pepe Reina e Alex Meret.

Non è un caso che i campioni d’Europa del Liverpool, a mio modo di vedere squadra forte ma non fortissima, abbiano vinto grazie ai miracoli di Allison. Senza voler diventare noioso, non sia mai, credo che il portiere si ponga a metà strada tra i gloriosi ‘top player’ e i meno fortunati calciatori da ‘Una vita da mediano’.

In questo calciomercato pazzo, dove le cifre sembrano del tutto casuali e slegate dal reale valore di giocatori, in questo calcio moderno sempre meno romantico, spero che il prossimo Pallone d’Oro sia un portiere. A cui darei, ‘modestamente’, anche un grande Oscar.

Oscar Di Maio

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