WASHINGTON (LaPresse) – Il presidente Usa, Donald Trump, accusa il produttore di motociclette Harley-Davidson di usare la “guerra commerciale” come “pretesto” per trasferire parte della sua produzione fuori dagli Stati Uniti.
Le accuse di Trump ad Harley-Davidson
“All’inizio di quest’anno, Harley-Davidson ha dichiarato che avrebbe trasferito la maggior parte delle sue operazioni nel sito di Kansas City in Thailandia. Ben prima che le tariffe fossero annunciate, utilizzando la guerra tariffaria/commerciale come pretesto“. Queste le dichiarazioni del presidente Trump in un primo tweet.
Il presidente degli Stati Uniti si riferisce poi all’annuncio del gruppo americano all’inizio del 2018, che riguarda la chiusura di un sito a Kansas City, nel Missouri. Un’operazione che porterebbe al taglio di 800 posti di lavoro nell’impianto. E alla creazione di altri 450 entro il 2019 nel sito di York, in Pennsylvania.
Gli effetti della “guerra commerciale”
In un altro post su Twitter, Donald Trump ha minacciato Harley Davidson di rappresaglia se la società vorrà vendere motociclette ‘straniere’ negli Stati Uniti. “Harley deve capire che non potrà rivendere negli Stati Uniti senza pagare una grande tassa“, ha twittato. Il gruppo statunitense ha annunciato ieri l’intenzione di ricollocare parte della sua produzione per sfuggire ai dazi doganali introdotti da Bruxelles come rappresaglia a quelli di Washington.
Trump e l’Europa
“Stiamo finendo di studiare le tariffe per le auto dall’Ue. Questo perché gli europei hanno a lungo approfittato degli Stati Uniti sotto forma di barriere commerciali e tariffe. Alla fine sarà tutto uniforme, e non ci vorrà molto“. Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su Twitter.