De Luca ‘guida’ del centrodestra

Guerra senza quartiere al Partito democratico e inciucio con Lega e Carfagna

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto: Vincenzo De Luca

NAPOLI (Diego Semola) – Il centrodestra tutti, in realtà, non ha gran bisogno di rinnovarsi. Né di cercare un leader. Non perché i tre partiti, Forza Italia, Lega, e Fratelli d’Italia, se la passino così bene. Ma perché la punta di diamante il centrodestra in Campania, di fatto, ce l’ha già: è Vincenzo De Luca. Non si tratta di toni e temi sventolati dal securitario Sceriffo. Anche certo. La questione è invece molto più politica di quanto non sembri.

Il governatore ha sostanzialmente assorbito la destra in ogni sua declinazione. Lo ha fatto innanzitutto alle Regionali del 2020. Si è caricato in coalizione spezzoni consistenti che negli anni hanno girato un po’ tutti i partiti, soprattutto Fi. Basti pensare alla candidatura della ex consigliera regionale forzista Flora Beneduce, o anche ai consiglieri regionali deluchiani Paola Raia e Carmine Mocerino, per tutta la vita alternativi alla sinistra. Il feeling con esponenti importati di Forza Italia è poi manifesto. Le belle parole tra lo Sceriffo e la ministra del Sud Mara Carfagna, ad esempio. Ma anche con il governatore ligure Giovanni Toti, tanto che nella maggioranza deluchiana c’è anche Raffaele Pisacane, figlio del coordinatore di ‘Cambiamo’ Michele. In Fi, poi, c’è chi sostiene che tra De Luca e Stefano Caldoro ci fosse un vero e proprio patto di desistenza. Il passaggio di fatto di Gennaro Cinque, caldoriano, in maggioranza con il governatore è una spia. Così come la mancata presentazione della lista ‘Caldoro presidente’.

Un rapporto molto stretto, poi, il governatore lo ha saputo intessere anche con la Lega. I toni alti quando battibecca con Matteo Salvini, spesso ricambiati, sembrano quasi un giochino mediatico per aumentare lo ‘share social’ di entrambi. Il via libera della Lega dei consiglieri regionali Gianpiero Zinzi e Severino Nappi alla legge sullo Scudo penale è una prova provata del feeling tra leghisti e deluchismo. Tante volte, poi, le liste dello Sceriffo (su tutte Campania Libera) hanno corso insieme ai candidati di centrodestra nei Comuni. Italia Viva, che oscilla sempre tra destra e sinistra, è una costola del presidente della Campania e sostanzialmente mette il bastone tra le ruote al centrosinistra quando può. Insomma, il governatore non ha oppositori, tranne qualche blanda intemerata del Movimento 5 Stelle. L’unica opposizione al governatore, paradossalmente, arriva dal ‘suo’ Pd. Anche perché lo Sceriffo nei confronti dei democrat ha avviato una guerra senza quartiere da anni ed anni. Nessuna rappresentanza nelle sue giunte, carta bianca agli altri alleati nelle scelte politiche fondamentali, attacchi e sfuriate contro i governi sostenuti dal Pd, nei confronti dell’ex segretario nazionale Nicola Zingaretti ed ora l’ostilità palese nei confronti del Pd di Napoli in vista delle elezioni. La rissa quotidiana, ai limiti dell’odio nei confronti di Luigi De Magistris fa da sfondo a tutte queste vicende. Il principale sponsor della destra in Campania è De Luca. Il sentimento è ampiamente ricambiato.

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