De Luca: “La sanità campana non è pronta”. Il governatore se ne lava le mani e dà la colpa a Conte

"I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio"

Foto LaPresse/Marco Cantile Napoli 14/12/2016 Cronaca Inaugurazione Ospedale del Mare, nel quartiere Ponticelli di Napoli. Presente il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca Nella foto: Vincenzo De Luca

NAPOLI – Il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca lancia un SOS al Governo inviando una lettera al premier Giuseppe Conte in cui denuncia la grave mancanza di mezzi al Sud Italia. L’emergenza provocata dal contagio da nuovo Coronavirus potrebbe seriamente mettere in ginocchio tutte le regioni del Meridione, a cominciare dalla Campania.
Il presidente di Regione più severo d’Italia comincia evidentemente a vedere i frutti di anni di pessima gestione della sanità pubblica in Campania, e prova adesso a correre ai ripari addossando tutta la colpa al governo nazionale.

Coronavirus al Sud, l’SOS di De Luca a Conte

I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, ormai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud“. E’ l’allarme lanciato da De Luca in un disperato appello che l’ex sindaco di Salerno indirizza al presidente del Consiglio.
Il governatore campano se la prende con i servizi garantiti dal Governo: “Dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali da Roma non è arrivato quasi nulla“. Un vero e proprio j’accuse con il quale De Luca non fa che ammettere il disastro che anche lui ha contribuito a creare.

Puntare il dito è l’ultima cosa che resta da fare

La denuncia contro il Governo si fonde a toni da campagna elettorale: “Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali“. Discorsi di chi si accorge solo ora del disastro alimentato nella sanità pubblica che ha gestito, e a cui non resta che puntare il dito contro chiunque, eccetto che contro sé stesso. Proclami e passerelle di qualche mese fa, quando l’Italia ancora non era piombata in questo inferno, hanno lasciato lo spazio all’enorme buco che da anni risucchia la sanità della Campania. Sanità di cui Vincenzo De Luca è stato commissario straordinario fino a qualche mese fa. Eppure, sembrano oggi così lontani i tempi in cui lo “sceriffo col lanciafiamme” prometteva di fare della Campania “la Regione numero uno in Italia” in fatto di sanità. Certo, probabilmente anche il miglior sistema sanitario non avrebbe retto dinanzi a una pandemia globale. Ma sicuramente farci trovare preparati avrebbe reso le cose molto più facili. Al governatore campano, a quanto pare, puntare il dito è l’unica cosa che adesso resta da fare.

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