ROMA – Sono iniziati gli interrogatori relativi all’inchiesta sul nuovo stadio di Roma, che ha portato all’arresto dell’ex presidente del consiglio comunale capitolino Marcello De Vito. E’ stato ascoltato Camillo Mezzacapo, avvocato e socio dell’ex pentastellato, in cella da ieri come De Vito, con le accuse di corruzione e traffico di influenze illecite. Secondo la gip Maria Paola Tomaselli i due avrebbero costruito un sodalizio teso a ottenere denaro in cambio di aiuti e favori a imprenditori. Secondo la procura, sono tre i gruppi immobiliari coinvolti nella vicenda: quello di Luca Parnasi, per lo Stadio e un progetto legato alla ex Fiera di Roma, quello di Pierluigi e Carlo Totiper la riqualificazione degli ex mercati generali all’Ostiense, e quello di Giuseppe Statuto per un piano legato alla ex stazione di Trastevere. Fortunato Pititto, architetto collaboratore del gruppo immobiliare Statuto, è finito ai domiciliari, come l’imprenditore Gianluca Bardelli, mentre sono indagati Pierluigi e Claudio Toti e i costruttori Luca Parnasi e Giuseppe Statuto.
L’interrogatorio di Mezzocapo
L’avvocato Mezzacapo, ascoltato dal gip, ha cercato di discolparsi. “Non ho percepito nessuna tangente, ma solo compensi per attività professionali, curavo transazioni e attività che si svolgono di norma nella pubblica amministrazione”. “Nulla a che fare con l’attività politica di De Vito. Nessuna società cassaforte con De Vito” ha precisato poi l’avvocato al giudice per le indagini preliminari, negando ogni addebito. Il legale di Mezzacapo ha annunciato ricorso al Tribunale del Riesame: “Ha risposto alle domande del pubblico ministero e ha chiarito ogni aspetto. Faremo ricorso”, ha detto Francesco Petrelli.
De Vito fuori dal Movimento 5 Stelle
“Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri”, ha annunciato il vicepremier Luigi Di Maio subito dopo la notizia dell’arresto. “Nessuno sconto a chi ha sbagliato. Non c’è spazio per le ambiguità”, ha detto poi la sindaca Virginia Raggi. L’inchiesta tuttavia non ha fatto bene al Movimento, che già da tempo vive una crisi di consenso. Le prossime elezioni faranno da termometro politico per l’elettorato.