ROMA – L’Onu condanna il decreto sicurezza bis e l’immigrazione clandestina. E’ quanto si evince da una lettera inviata all’Italia da parte dell’Alto Commissariato per i Diritti umani in cui chiedono chiarimenti e fa alcuni rilievi in materia di sicurezza, delle frontiere e di immigrazione illegale. E la Farnesina sottolinea chela lettera inviata dall’Onu “riceverà da parte del Governo la dovuta attenzione”
La lettera ‘della discordia’
In pratica secondo l’Onu il Decreto sicurezza bis viola i diritti umani in quanto “potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti, inclusi richiedenti asilo e le vittime o potenziali vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani ed altre gravi violazioni dei diritti umani”. La lettera di 11 pagine è firmata da Beatriz Balbin, capo delle procedure speciali dell’Alto Commissariato per i Diritti umani.
L’Onu teme il decreto bis
Per l’Onu “ci sono fondate ragioni per ritenere che le direttive del governo italiano su migranti e Ong costituiscano una grave violazione delle convenzioni internazionali” sui Diritti dell’uomo e la protezione dei migranti e rifugiati. Vengono espresse preoccupazioni per il decreto sicurezza, che nella versione bis potrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri lunedì. Per questo è stato chiesto al governo italiano di interrompere tempestivamente l’iter legislativo che porterebbe all’approvazione del decreto sicurezza bis. Parole di apprezzamento sono riservate alle forze navali italiane per il loro impegno nei salvataggi. Ma a causa della mancanza di indicazioni governative per favorire i soccorsi, il ruolo delle Ong diventa “essenziale per salvare vite umane’”.
All’Italia si chiede di riaprire all’immigrazione
Immediata la reazione di Mediterranea Saving Humans che in una nota fa presente che: “Abbiamo appreso che con una lettera inviata al governo italiano da parte dell’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani, si condannano le direttive alle Forze di Polizia e alla Difesa del ministro dell’Interno Matteo Salvini per vigilare contro l’attività della nave Mare Jonio. Rappresentano un altro tentativo politico di criminalizzare le operazioni di ricerca e salvataggio svolte in tutti questi anni dalle organizzazioni della società civile nel Mediterraneo. Oltre a intensificare ulteriormente il clima di ostilità e xenofobia nei confronti dei migranti. Il governo italiano, insomma, sta violando i diritti umani, dicono le Nazioni Unite. Ora c’è un’unica strada percorribile per confermare le ragioni del diritto e dell’umanità: revocare le direttive del Viminale, rispettare le convenzioni internazionali. La solidarietà non può essere un reato”.
Salvini: “No a chi rimpiange porti aperti”
La lettera “è stata trasmessa anche al Ministero dell’Interno. Naturalmente, riceverà da parte del Governo la dovuta attenzione, in coerenza con il tradizionale rispetto degli impegni internazionali e dell’assoluta tutela dei diritti umani – spiega ancora la Farnesina”. Ma Salvini ribadisce: “No a chi rimpiange porti aperti”