ROMA – Grande è la confusione sotto il cielo, recita un vecchio adagio. Ma non tutto va nel verso giusto. Non si è ancora sciolto il nodo dei rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. Le polemiche, mai sopite, sono riesplose in seno al governo poco prima del Consiglio dei ministri convocato oggi pomeriggio per l’approvazione del Decreto crescita. Così come il pressing e le tensioni sul ministro dell’Economia Giovanni Tria, nonostante le parole distensive di Luigi Di Maio, non sono scemati.
Due ipotesi sul nodo banche: divisioni in CdM
Tensioni destinate a scontrarsi definitivamente durante il Cdm, dove Lega e 5 Stelle si confronteranno sulle norme del decreto crescita, compresa la questione sui rimborsi per i risparmiatori truffati.
Dal Mef sono stati inviati a Palazzo Chigi due testi diversi con due diverse ipotesi. Il ministro Tria spinge per una soluzione che introdurrebbe un doppio binario favorendo prima i risparmiatori più fragili, con un Isee inferiore ai 35mila euro e patrimonio inferiore ai 100mila, e controlli arbitrali su quelli di entità superiore. Una soluzione che accoglie i rilievi dell’Unione europea e che la Lega non avrebbe problemi a votare.
I 5 Stelle insistono per la soluzione ventilata nella manovra di bilancio, con un binario unico per tutti i risparmiatori e il giudizio di una commissione creata ad hoc. In questa seconda ipotesi non ci sarebbe bisogno di creare una nuova norma nel decreto crescita, ma semplicemente scrivere un decreto attuativo della legge di bilancio. La differenza tra le due ipotesi è sostanziale. La strategia del Movimento andrebbe incontro al rischio di una procedura di infrazione da parte dell’Ue.
Il premier prova a mediare
Sulla questione banche sono arrivate in mattinata le parole distensive del premier Conte: “Stiamo lavorando alacremente. C’è una forte unità d’intenti da parte del Governo nel procedere rapidamente e assicurare liquidazioni a tutti i risparmiatori dei risarcimenti dei danni quanto prima possibile. È un problema tecnico. Oggi ci troviamo nel Cdm, confidiamo di poter risolvere anche questo”. Ma il nodo da sciogliere non è semplice e gli attori in campo non sono così disposti a fare retromarcia. Da un lato Tria e dall’altro i 5 Stelle, che non vogliono perdere la faccia di fronte agli elettori. Nel mezzo la Lega, che a sua volta vorrebbe evitare la manovra d’infrazione ma non ama l’operato di Tria.
Conte si dice ottimista nonostante i dati negativi sull’economia italiana
Il Presidente del Consiglio è intervenuto anche sul nodo Pil: “Ovviamente noi confidiamo in una crescita più cospicua, più robusta. Stiamo lavorando per questo. Dobbiamo accelerare assolutamente sulla ripresa, quindi siamo indomiti da questo punto di vista. Nel pomeriggio ci riuniremo al consiglio dei ministri per varare le misure che favoriscono la crescita, di sostegno alle imprese, al lavoro e alle attività produttive“. Solo di ieri, però, il dato che vede il potere d’acquisto delle famiglie registrare un brusco -0,2%.