Migranti, la nave Sea Eye diretta verso Lampedusa

La nave dell'Ong tedesca Sea Eye, 'Alan Kurdi', ha svolto soccorso 64 persone al largo delle coste della Libia. Questa mattina intorno alle 11, le 64 persone, fra cui 10 donne e 6 bambini, hanno lanciato un sos all'associazione Alarm Phone.

(Photo by FEDERICO SCOPPA / AFP)

ROMA – La nave dell’Ong tedesca Sea Eye, ‘Alan Kurdi’, ha svolto soccorso per 64 persone al largo delle coste della Libia. Questa mattina intorno alle 11, le 64 persone, fra cui 10 donne e 6 bambini, hanno lanciato un sos all’associazione Alarm Phone: “ci hanno detto di necessitare cure mediche. Abbiamo inviato una mail alla Guardia Costiera libica e a Alan Kurdi, che era in cerca delle 50 persone scomparse lunedì”. La posizione GPS era vicino a Zuwarah. Le autorità libiche sono state irraggiungibili. “Questo caso – spiega Alarm Phone – dimostra l’importanza dell’intervento della società civile e la flotta civile oltre che l’assenza di attori statali al largo della Libia”. La nave si sta ora dirigendo verso le coste dell’isola di Lampedusa con i 64 migranti a bordo. Si apprende da fonti qualificate. Nel primo pomeriggio in un tweet la Ong spiegava come a causa della pioggia e del vento forte il capitano avesse deciso di portare tutte le persone sottocoperta.

Le reazioni

“Altre vite messe a rischio da una Ong straniera, partita da acque libiche in direzione Italia: il nostro governo ha scritto al governo tedesco perché si faccia carico del problema e dal Viminale abbiamo diffidato la nave dall’entrare nelle acque italiane”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Diversa invece la reazione del sindaco di Lampedusa: “Abbiamo incontrato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, con lui abbiamo avviato un importante dialogo esponendo esigenze, difficoltà ed opportunità dei territori di confine. Territori impegnati in prima linea sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione”. All’incontro, che si è tenuto questa mattina a Bruxelles nella sede del Parlamento europeo, con il sindaco di Lampedusa era presente una delegazione di rappresentanti di 12 enti locali europei aderenti al progetto. Fra i temi affrontati, la richiesta di misure a sostegno dei comuni e delle isole di confine. La proposta di istituire il 3 ottobre di ogni anno la “Giornata Europea dell’Accoglienza e della Memoria”.

LaPresse

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