Ha scontato 11 anni di carcere, ora Annamaria Franzoni è una donna libera. Il 30 gennaio del 2002 la tragedia di Cogne: il piccolo Samuele, il figlio, a soli 3 anni fu ucciso nella sua abitazione. Per la giustizia italiana ad assassinarlo fu la mamma.
A comunicare la completa espiazione della pena è stato il tribunale di Bologna.
La Cassazione ha confermato la sentenza d’Appello per la Franzone nel maggio del 2008. Dei 16 anni inflitti dai giudici di secondo grado, tra indulto e liberazione anticipata ne ha scontati soltanto 11.
Dal 2014 era già ai domiciliari. Grazie a dei permessi ottenuti, però, aveva iniziato a lavorare presso una cooperativa sociale e a trascorrere più tempo con i suoi due figli. Il più grande ha 24 anni, il piccolo, invece, nacque un anno dopo la tragedia. Il marito Stefano Lorenzi le è stato sempre vicino.
Annamaria Franzoni si è sempre dichiarata innocente. Secondo la donna ad assassinare Samuele fu uno sconosciuto che si intrufolò in casa. Resta il mistero dell’arma usata per uccidere il bimbo: non è stata mai ritrovata. A spingere i giudici a condannarla furono i vari indizi raccolti dagli inquirenti: dalle tempistiche, poco compatibili con la difesa della mamma, alle tracce ematiche trovate all’interno della sue ciabatte.