Delta del Po, un progetto contro le microplastiche

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Plastica zero
Plastica zero

È stato presentato un nuovo piano di intervento ambientale per il Parco del Delta del Po, un’area di inestimabile valore naturalistico minacciata dall’inquinamento da plastica. L’obiettivo principale del progetto è la rimozione su larga scala delle microplastiche, particelle inferiori ai 5 millimetri che contaminano le acque e mettono a rischio la fauna locale.

L’iniziativa, denominata ‘Fiumi Puliti’, vedrà l’installazione di innovative barriere galleggianti in punti strategici del corso d’acqua. Questi sistemi sono stati progettati per intercettare e raccogliere i detriti plastici trasportati dalla corrente, senza interferire con la navigazione o con il passaggio dei pesci. La tecnologia impiegata è selettiva e mira a catturare specificamente i polimeri più comuni, che verranno poi inviati a impianti di riciclo specializzati.

La contaminazione da microplastiche nel Delta del Po rappresenta una seria minaccia per la biodiversità. Uccelli acquatici, pesci e molluschi ingeriscono involontariamente questi frammenti, che possono causare danni fisici e intossicazioni. La pulizia delle acque contribuirà a ripristinare la salute dell’ecosistema, proteggendo specie vulnerabili e migliorando la qualità complessiva dell’habitat.

Il piano è frutto della collaborazione tra l’Ente Parco, l’Università di Ferrara e diverse associazioni ambientaliste locali, con il sostegno di fondi europei per la tutela ambientale. La prima fase sperimentale, della durata di 18 mesi, punta a rimuovere oltre cinque tonnellate di rifiuti plastici. I dati raccolti serviranno a ottimizzare l’efficacia delle barriere e a valutare l’estensione del programma ad altri fiumi italiani.

Sebbene la rimozione dei rifiuti sia un passo fondamentale, gli esperti sottolineano che la vera soluzione a lungo termine risiede nella prevenzione. Ridurre il consumo di plastica monouso e migliorare i sistemi di raccolta e riciclo sono azioni imprescindibili per evitare che i nostri fiumi e mari continuino a essere soffocati dai rifiuti. Il progetto nel Delta del Po si pone quindi come un modello virtuoso, che unisce intervento tecnologico e sensibilizzazione.

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