La dermatite seborroica è un’infiammazione della pelle ad andamento cronico, che tende a ripresentarsi ciclicamente. Si manifesta principalmente nelle zone del corpo ricche di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto, i lati del naso, le sopracciglia e il torace.
L’andamento della patologia è spesso legato ai ritmi stagionali e a fattori ambientali. Molti pazienti hanno riscontrato un peggioramento durante la stagione invernale, a causa di agenti esterni come freddo, umidità, sbalzi di temperatura e, soprattutto nelle aree urbane, smog e polveri sottili.
La sintomatologia caratteristica include arrossamento, desquamazione con scaglie bianche o giallastre, prurito e pelle untuosa. Nelle forme che interessano il cuoio capelluto, si è notata anche una possibile perdita di capelli legata all’eccessiva produzione di sebo.
La condizione è causata da una proliferazione del lievito *Malassezia furfur*. La cura principale, da seguire sempre sotto indicazione medica, si basa su farmaci topici come antifungini e corticosteroidi. In casi più gravi, il dermatologo potrà prescrivere terapie sistemiche per via orale.
Un’alimentazione mirata si è rivelata un valido supporto. È stato consigliato di aumentare il consumo di frutta e verdura fresche, ricche di nutrienti essenziali. Fondamentale è anche l’apporto di biotina, presente in alimenti come uova, pesce, riso integrale e noci, e di acidi grassi omega 3 e 6, abbondanti nel pesce azzurro.
Al contrario, si è suggerito di limitare cibi grassi, fritti, lievitati (come pane e pizza) e latticini, che possono peggiorare lo stato infiammatorio. Anche pietanze molto speziate e bevande alcoliche andrebbero evitate per non aumentare la vasodilatazione.
Per la gestione quotidiana, l’idratazione è risultata cruciale: bere almeno due litri di acqua al giorno e usare creme idratanti specifiche. Anche la scelta dell’abbigliamento ha avuto il suo peso: sono state preferite fibre naturali e traspiranti come cotone e lino, evitando tessuti sintetici e capi troppo stretti.
Per l’igiene personale, si dovranno usare detergenti delicati e non aggressivi, con acqua tiepida per non seccare ulteriormente la cute. È importante anche resistere all’impulso di grattarsi per non creare lesioni e possibili infezioni secondarie.
È stato dimostrato che lo stress psicofisico può peggiorare il quadro clinico aumentando la produzione di sebo, quindi gestirlo è parte della strategia. Il sole, invece, si è confermato un alleato: l’esposizione controllata ai raggi UV ha un effetto antisettico che in molti casi ha portato a un miglioramento estivo, ma sempre utilizzando un’adeguata protezione solare.
Alcuni rimedi naturali possono affiancare le terapie. L’olio di Tea Tree, diluito in uno shampoo, ha mostrato proprietà antifungine. Il gel di aloe vera ha fornito un effetto lenitivo, mentre l’olio di cocco ha agito come idratante e antimicrobico, applicato localmente prima del risciacquo.
La prevenzione è l’arma migliore per convivere con questa condizione. Sarà fondamentale adottare uno stile di vita sano, curare l’alimentazione, usare prodotti specifici per l’igiene e proteggersi dagli agenti ambientali avversi, consultando sempre il proprio dermatologo per definire il percorso terapeutico più adatto.





















