Roma (LaPresse) – “Leggo e ascolto cose in questi giorni sul piano “Casa Italia” assolutamente erronee e fasulle. Chiariamoci: se il progetto avesse sviluppato un seguito, non ci sarebbe stato motivo di smantellarne il dipartimento. Non nascondo che la macchina di recupero, adeguamento e prevenzione sismica, così come pensata da Renzi e Gentiloni al M5S non sia mai piaciuta. Troppi proclami e poche concretezze“. Così in una nota Gabriella Di Girolamo, senatrice del M5S e membro della commissione Infrastrutture e Trasporti di Palazzo Madama.
“Un progetto faraonico se si considera la mole degli interventi necessari da porre in essere in Italia per limitare danni e perdite di vite umane – aggiunge -. Dagli esiti delle mappature effettuate sul territorio italiano, risulta infatti necessaria, per gli adeguamenti sismici, una cifra che potrebbe raggiungere gli 850 miliardi di euro. Ma degli 850 miliardi, nel piano Casa Italia sono stati stanziati solo 3 miliardi, in 3 anni; a questi si aggiungono i 25 milioni di euro per progetti pilota.
Una goccia in mezzo al mare, giudicata negativamente da tutta la stampa nazionale ed anche da un servizio di Report andato in onda proprio pochi mesi fa. Quindi ci si chiede. Mentre si manifesta una locale inerzia politica sullo stata di avanzamento dei lavori di messa in sicurezza degli istituti scolastici di una città come Sulmona, ci si stupisce dello smantellamento di un dipartimento che nella sostanza ha prodotto quasi più di nulla?”.
La puntualizzazione della senatrice
“Ricordo a coloro che mi hanno interpellata sulla questione – prosegue la senatrice del Cinquestelle, Di Girolamo – che nelle casse del comune di Sulmona sono fermi da anni circa 18 milioni di euro destinati a rendere sicuri quei luoghi identificati come strategici in caso di emergenza, quali le scuole cittadine. Questo governo conosce le priorità e soprattutto l’equità secondo cui distribuire le risorse. Se a Sulmona sono state stanziate risorse volte a garantire la sicurezza dei cittadini, esse non verranno toccate”, conclude.