ROMA – Buona fede o no, l’invito al ministro del Lavoro Luigi Di Maio del M5S alla festa dell’Unità di settembre a Ravenna sembra il classico trappolone. I democrat si dividono su più fronti. Da un lato gli entusiasti che pregustano l’apertura di dialogo con i pentastellati, dall’altro quelli che vorrebbero cogliere l’occasione per mettere in difficoltà il vicepremier.
I primi contatti
Al momento non c’è niente di ufficiale. Sembra che dal Nazareno ci sia stato un primo contatto con lo staff di Di Maio per valutarne la disponibilità a partecipare alla Festa dell’Unità. Ma è una buona idea per il Pd? Laddove il ministro salisse sul palco di Ravenna per confrontarsi con Carlo Calenda, questa l’ipotesi, a guadagnarci di più sarebbe il grillino o i democrat? Considerato lo stato dell’arte del Pd, Di Maio dovrebbe avere gioco facile, a meno che le reali intenzioni piddine non nascondano l’intento di voler mettere in difficoltà l’avversario politico. Di certo la notizia non è piaciuta a tutti.
Reazioni
Da un lato esultano coloro che come il governatore pugliese Michele Emiliano fin dall’inizio, dopo la batosta elettorale del 4 marzo, hanno sperato che il partito aprisse un dialogo costruttivo con il Movimento. Dall’altro coloro che temono che questa linea prevalga e porti il Pd su posizioni antirenziane. Invitare Di Maio alla festa dell’Unità, a questa parte del partito, in una fase delicata oltre che di transizione, non sembra una buona idea soprattutto perchè per quanto giovane, il ministro non è inesperto e prenderà le giuste precauzioni per evitare di cadere nel trappolone dem.
Il rilancio di Nobili
Il deputato del Partito Democratico Luciano Nobili gioca al rialzo e spera anche nella presenza del ministri dell’Interno Matteo Salvini. “Leggo dell’idea di invitare Di Maio alla Festa Dell’Unita – scrive su Twitter – Mi sembra un’ottima idea. Almeno finisce la stagione dei monologhi. Secondo me l’ideale sarebbe un bel confronto con Carlo Calenda. Calenda-Di Maio e a seguire Minniti-Salvini. Sarebbe interessante. Per noi e per il Paese”. Per il Pd sicuro, in che altro modo riempirebbero il Pala De Andrè?