MILANO (LaPresse) – “L’idea non è quella di creare una corrente unica. Bisogna assicurare la pluralità, ma fare in modo che le scelte nel Csm siano legate agli obiettivi della giustizia e non a interessi di corrente”. Così il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, in un’intervista a Repubblica. “La magistratura deve fare il proprio lavoro e noi non l’abbiamo mai attaccata, ma ci siamo sempre permessi di dire che i magistrati che entrano in politica non possono tornare a fare i giudici”, specifica Di Maio. Quanto all’indagine che riguarda i fondi della Lega, sottolinea che “la magistratura ha tutti gli strumenti per trovare quei soldi qualora ci siano. Salvini ha detto che sono stati spesi. Io non ho nessun imbarazzo perché questa storia riguarda i tempi in cui la Lega era guidata da Umberto Bossi“.
Voucher? Se il Parlamento li reintroduce devono essere limitati
“E’ una scelta che farà il Parlamento, ma non sono assolutamente intenzionato a far sfruttare i nostri giovani o meno giovani con i voucher. Eravamo arrivati al punto in cui si pagavano in questo modo anche avvocati, ingegneri. Se ci sono specifici lavori che ne hanno bisogno ne discuteranno le Camere, ma devono essere limitati”.
Tria non ha detto di no in manovra al reddito cittadinanza ed alla flat tax
MILANO (AWE/LaPresse) – “Non mi risulta” che Tria abbia detto che nella prossima manovra di bilancio non ci sono spazi per reddito di cittadinanza o flat tax. “Abbiamo già lavorato con lui e Savona per far sì che all’Italia venga assicurato lo stesso trattamento degli altri Paesi europei“.
Fattori? I parlamentari facciano meno post e più leggi
“Non ho capito come un modulo possa attentare alla salute di un bambino immunodepresso. La dichiarazione mendace in questi casi è un reato penale. L’unica cosa che ha fatto Giulia Grillo è cercare di semplificare la procedura per permettere ai bambini vaccinati di andare a scuola. Ai parlamentari dico di scrivere meno post e fare più leggi”. Così Luigi Di Maio sulla posizione della senatrice 5 Stelle Elena Fattori, secondo cui la sola autocertificazione per andare a scuola metterebbe a rischio i bambini immunodepressi.