Di Maio: “Gettare la popolazione nel caos non è patriottismo”

"Accetto e mi confronto con le critiche, ci mancherebbe. Sono il sale della democrazia. Accetto meno, però, il tentativo di dipingere i fatti diversi da quelli che sono, per diffondere la falsa idea che il governo stia decidendo, ora, di destinare risorse ad altri Paesi, in un gioco a somma zero che sacrificherebbe gli interessi dei nostri concittadini".

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – “Accetto e mi confronto con le critiche, ci mancherebbe. Sono il sale della democrazia. Accetto meno, però, il tentativo di dipingere i fatti diversi da quelli che sono, per diffondere la falsa idea che il governo stia decidendo, ora, di destinare risorse ad altri Paesi, in un gioco a somma zero che sacrificherebbe gli interessi dei nostri concittadini. Non mi sembra in questo un atteggiamento costruttivo. Non mi sembra ciò di cui abbiamo bisogno nel bel mezzo di un’emergenza nazionale. Non è patriottico gettare nel caos il proprio popolo con informazioni false e già rettificate”. Lo dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione di Fratelli d’Italia ‘sui rilevanti aiuti economici erogati a Paesi esteri nel contesto dell’emergenza Covid-19’. “Quella che l’interrogante vorrebbe raffigurare come una decisione estemporanea e paradossale è in realtà un processo avviato tre anni fa. Si tratta dell’erogazione di un credito, dunque né di un regalo né di un dono, come qualcuno ha cercato di far credere ai cittadini, alla Tunisia. Faccio presente che l’erogazione in questione fa riferimento ad un Memorandum d’intesa bilaterale siglato nel 2017”, replica il responsabile della Farnesina. Che prosegue: “La delibera del Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo risale al 2018 e il programma è diretto soprattutto alle Piccole e Medie Imprese, le stesse che intrattengono – vorrei ricordarlo – legami intensi con le aziende italiane: in Tunisia ne abbiamo 800, molte delle quali italo-tunisine, e quindi gioveranno di questo programma”.

Le tempistiche

“Il 18 marzo 2019 sono stati firmati sia l’accordo intergovernativo che il contratto di finanziamento su risorse del Fondo Rotativo della Cooperazione, di cui Cassa Depositi e Prestiti è ente gestore. Con l’entrata in vigore dell’accordo, il versamento del prestito è divenuto un obbligo internazionale – spiega ancora Di Maio -. Anche nel caso della Bolivia si tratta non di un dono, ma di un credito. L’iniziativa di un programma volto al miglioramento del sistema sanitario boliviano fu invece deliberata il 25 luglio 2012, 8 anni fa, quando del Covid non si sapeva ancora nulla. L’accordo intergovernativo è del 15 maggio 2015 ed è entrato in vigore il 14 maggio 2018. Questi sono i fatti”, sottolinea il responsabile della Farnesina. Che prosegue: “Ho citato le date per evidenziare che i programmi non sono stati varati in piena tempesta Covid, ma vengono da lontano e non hanno alcuna connessione con l’emergenza in corso”, inoltre “ho citato le date, per dimostrare la pretestuosità di certe polemiche”.

LaPresse

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