Intrecci tra partecipate e giornali, Di Maio tuona: “Cambieremo le governance”

Dopo il caso dei componenti del Cda Atlantia presenti anche nel gruppo L'Espresso-Repubblica. Nel mirino anche il rapporto tra Acea e i giornali dell'azionista Caltagirone

Foto Roberto Monaldo / LaPresse - Carlo De Benedetti e Francesco Gaetano Caltagirone

ROMA – Gli intrecci tra gruppi editoriali e grandi società che gestiscono risorse pubbliche sono stati denunciati nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Che ha fatto ‘nomi e cognomi‘: “Capisco, in questa fase, il nervosismo degli esponenti della vecchia politica. Hanno creato una mangiatoia istituzionalizzata che ha consentito ai privati di incassare miliardi. I membri del Cda di Atlantia sono anche nel Cda di Repubblica e l’Espresso. Coloro che dovrebbero fare informazione complimentandosi con questo governo e che invece fanno altro”. Parole, quelle del pentastellato, che fanno riferimento alla presenza di Monica Mondardini nel Cda della società che gestisce le Autostrade, compresa la Tangenziale di Napoli, e in quello dei gruppi editoriali dei giornali in questione. Ma la denuncia di Toninelli non è rimasta isolata nell’ambito del governo.

Di Maio: “Rinnoveremo la governance delle partecipate che fanno favori ad alcuni giornali”

Il vicepremier Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle è sul piede di guerra. Ieri ha chiarito che l’esecutivo intende passare dalle parole ai fatti.

“L’unico scopo del governo è di poter gestire le proprie partecipate in maniera etica e tutelando le tasse dei cittadini. Per esempio credo che le società partecipate dovrebbero smetterla di fare pubblicità ai giornali. Perché spesso non si capisce se comprano gli spazi per far pubblicità al brand o per fare un favore ai giornali. E questo è uno dei tanti temi che dovremo affrontare, rinnovando le governance di tante partecipate. A volte ho come il sospetto che stiano tenendo in vita molte realtà editoriali che senza quelle pubblicità non riuscirebbero a esistere”, ha detto nel corso del suo intervento alla Fiera del Levante di Bari.

Le partecipate, i silenzi, e gli intrecci con Caltagirone e l’area ‘Espresso’

Il viceministro si riferisce, quindi, a quelle società a partecipazione pubblica che hanno intrecci con alcuni potenti gruppi editoriali. Legami che, spesso, risultano determinanti per definire nomine, per acquisire spazi pubblicitari. E definire la linea di alcuni quotidiani su questioni importanti che riguardano le aziende in questione. Basti pensare al clamoroso silenzio sul nome dei Benetton, principali azionisti di Atlantia, dopo il crollo del Ponte di Genova, denunciato da Dagospia e il Fatto Quotidiano. O alla partecipazione di Francesco Gaetano Caltagirone, editore dei giornali Il Mattino e Il Messaggero in Acea, la multiservizi che si occupa della gestione idrica nella Capitale e non solo. Vicende sulle quali ora sembra concentrarsi in maniera concreta l’attenzione del governo, e in particolare della ‘gamba’ pentastellata dell’esecutivo.

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