ROMA – La proposta è chiara: il reddito di cittadinanza di Di Maio andrà a chi si iscrive ai centri per l’impiego. Verrà percepito da chi ne ha necessità, per esempio chi ha figli, mentre partecipa a corsi di formazione e in attesa di ricevere la chiamata dal ricollocamento. E ancora: nel frattempo, mentre beneficia di questo reddito di cittadinanza, presterà lavoro a titolo gratuito presso il proprio Comune di residenza.
Di Maio ha spiegato il reddito di cittadinanza alla platea della Uil
Con queste parole sul reddito di cittadinanza, il vicepremier è intervenuto pubblicamente questa mattina a Roma, ospite dell’assemblea nazionale della Uil. Un congresso durante il quale ha riferito anche del suo incontro del giorno prima a Bruxelles, con i ministri del Lavoro delle altre nazioni: “Lì, dopo anni di ‘non si può fare’, di ‘bisogna ridurre il debito con l’austerity’, ho detto che adesso è finalmente arrivato il momento del reddito di cittadinanza. E di una riforma dei centri per l’impiego”. “Ho incontrato Marianne Thyssen, commissaria europea per l’occupazione e gli affari sociali. Con lei ci siamo trovati d’accordo sulle emergenze da affrontare”.
La stoccata a Macron
Di Maio ha anche colto l’occasione per rispondere ai nuovi insulti arrivati da Macron: “La vera lebbra è l’ipocrisia europea. Ed è l’ipocrisia di alcuni Stati che respingono gli immigrati a Ventimiglia e poi fanno la morale a noi su come gestirli”. Quella di Macron “è stata un’uscita sicuramente infelice. Stiamo assistendo a cose inedite a livello internazionale, comportamenti anche scomposti da parte di capi di Stato, del presidente della Repubblica francese, che prima ha parlato di rapporti di buon vicinato quando i governi italiani stavano zitti e adesso attacca a fasi alterne, un giorno dice che non vuole offendere l’Italia e un giorno parla di lebbra”.