ROMA – Oltre un’ora di assalto per sfondare la diga del Venezia e issarsi in testa al campionato in compagnia dell’Inter. In attesa del posticipo del Napoli, il Diavolo vince 2-0 e non spreca l’occasione di tornare e respirare l’aria dell’alta classifica ma per raggiungere la vetta la strada è stata faticosa e piena di insidie al di là di quanto reciti il risultato. Il Venezia, con un gioco lineare e attento e un atteggiamento molto prudente, ha creato problemi ai rossoneri che hanno pagato l’assenza di un centaravanti di ruolo facendo fatica a superare una difesa ben schierata. Ci sono voluti i cambi di Pioli a metà della ripresa per conquistare i tre punti, grazie all’ingresso soprattutto di saeleamekers e Theo Hernandez autore dell’assist che ha permesso a Brahim Diaz di sbloccare la partita, messo in ghiacciaia dal francese con un sinistro potentissimo all’81’. Nel Diavolo si è sentita l’assenza dei titolari, di Ibra e Giroud e non solo, ma la qualità della panchina ha fatto la differenza e consentito a Pioli di tenersi in scia dell’Inter. Al Venezia l’onore delle armi mostrando buoan tenuta atletica e compattezza di squadra.
Il tecnico del Milan deve fare i conti con i tanti infortuni (non convocati Ibra e Giroud), conferma Tonalia centrocampo e lancia Gabbia e Ballo-Tourè dal primo minuto. Tra i veneti, che tornano al Meazza dopo 20 anni, in campo l’ex rossonero Caldara, titolare al centro della difesa. La squadra di Pioli parte forte, mostrandosi subito aggressiva. Non vuole far respirare il Venezia e con il pressing alza il baricentro iniziando a crearsi occasioni pericolosi con palle in verticale e affondi di Leao e di Diaz. Passano i minuti e il Milan pur lasciando per due volte al Venezia lo spazi per alcuni contropiede, continua a premere ma non trova molti spiragli per la compattezza difensiva dei veneti. Al 24′ Rebic su calcio d’angolo sfiora la traversa su colpo di testa, poi in due minuti ci prova prima Florenzi al 29′ con un tiro al volo svirgolato e Kalulu che sfiora il palo con un destro in diagonale dopo un uno-due con Rebic. Al Diavolo serve pazienza, il dominio territoriale è evidente ma resta sterile, perchè il Venezia, consapevole delle proprie forze, non si sbilancia e resta rintanato nella propria metà campo. Al 35′ accelerazione di Leao, palla nell’area piccola, e lagunari che liberano in affanno. Ancora Florenzi cerca di sbloccarla di testa e Leao con un dribbling dal limite e una conclusione imprecisa. Pioli capisce che c’è bisogna di cambiare qualcosa anche perché Il Venezia è velenoso e nell’unica volta che si affaccia alla porta va vicino al gol con Peretz che su una palla deviata su calcia d’angolo in tuffo sfiora di testa il pallone da posizione molto vantaggiosa.
Nella ripresa lo spartito non cambia, rossoneri in avanti all’inseguimento del gol e veneti che giocano i rimessa. La manovra nella squadra di Pioli però non decolla, serve una sterzata, una accelerazione e soprattutto più precisione in fase conclusione. Al 52′ Brahim Diaz si divora la palla del vantaggio con una svirgolata da centro area dopo un azione corale ben costruita. Al Diavolo manca il lampo e il guizzo per uscire dall’empasse. Al 60′ Pioli fa tre cambi, Tomori per Gabbia, Theo Hernandez per Ballo-Touré e Saelaemakers per Florenzi. E dopo sette minuti i rossoneri la sbloccano con Brahim Diaz che raccoglie a centro area un assist di Theo Hernadez su cross splendido di Bennacer. Il Milan liberato dell’ansia gioacv con più ucidità, ha maggiori spazi e all’81 chiude il match con Theo Hernandez che sfrutta una geniale intuizione di Saelemaekers. Il francese ha il tempo di prendere la mira dentro l’area e fulminare il portiere del Venezia con un sinistro potente. Il Diavolo resta in corsa e si gode la vetta.
(Luca Masotto – LaPresse)