ROMA – Matteo Renzi fa retromarcia e chiede al premier Giuseppe Conte un incontro chiarificatore. Dopo aver minacciato di far cadere l’esecutivo, dopo aver aperto uno scontro senza precedenti con i partner di governo, M5S su tutti (ma anche con il Pd e LeU), dopo aver assicurato che si poteva trovare una nuova maggioranza in Parlamento o un nuovo Presidente del Consiglio, il leader di Italia Viva ci ripensa. Anche perché il premier, questa volta, non ha ceduto alle stoccate del senatore di Rignano. Anzi, a quanto pare potrebbe addirittura estromettere Iv dal governo poggiando la maggioranza su un gruppo di parlamentari ‘responsabili’ . In ogni caso, qualsiasi cosa accada, il governo giallorosso non gode di buona salute. Anzi.
Conte accetta l’incontro, ma non si fida
Nel giorno in cui avrebbe dovuto presentare Italia Shock, progetto di Iv sui cantieri, Renzi prova a fare pace con Conte. O meglio, ammenda dei suoi peccati politici. “Credo che la cosa più pulita sia vedersi la prossima settimana con Conte. Le telenovelas funzionano quando poi c’è un elemento di chiarezza. Serve una forma di trasparente chiarezza. Ho chiesto al premier di vederlo la prossima settimana, se lo riterrà utile“. Conte ha immediatamente raccolto l’invito: “La mia porta è sempre aperta”. Ma il premier si tutela e continua lo scouting in Parlamento per garantirsi una maggioranza numerica non legata ai soli senatori e deputati renziani. Insomma, si fida poco. “Enrico stai sereno” riecheggia ancora a Palazzo Chigi.
Zingaretti: “Questa frenesia fa male”
Immediata anche la replica del segretario del Pd Nicola Zingaretti: “La frenesia della battaglia politica non deve in alcun modo distrarci dal cuore dei problemi, dal senso profondo del nostro ruolo e dalle reali necessità delle italiane e degli italiani. Avanti per costruire un’Italia migliore. Non ci sono scuse: serve buon governo. Con una politica utile alle persone”.
Renzi vota con Lega, Forza Italia e FdI
Dal fronte M5S è Stefano Patuanelli a rispondere a Renzi. “La mozione di sfiducia proposta da Renzi al nostro capo delegazione e ministro della Giustizia significa mettere fine al governo”. Intanto, i parlamentari di Iv hanno votato due volte con l’opposizione durante il vaglio degli emendamenti al Milleproroghe.