Rai, schiaffo in faccia al Pd: niente nomine per i vertici dei telegiornali. I dem: “Salini si dimetta”

L’unico curricula depositato è quello di Marcello Cinnamea,

Cristiano Laruffa / LaPresse

ROMA – Schiaffo in faccia al Pd, niente cambio di guardina in Rai. I direttori dei telegiornali della Tv di stato restano al loro posto. E così, dopo quattro fumate nere, anche il Cda di domani si risolverà in un nulla di fatto. L’unico curricula depositato è quello di Marcello Cinnamea, che dovrebbe andare alla direzione della distribuzione. Insomma, un no secco al Nazareno che, con il cambio di governo, aveva chiesto di modificare le nomine volute dagli allora vicepremier alleati Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Pesano le turbolenze di governo e l’ostacolo grillino

Pesano le turbolenze di governo. Il M5S vuole tenersi stretti i dirigenti nominati senza concedere spazio ai dem. Se si andrà al voto meglio avere dalla propria il Tg1 e il Tg3. Ma Nicola Zingaretti non resterà a guardare ancora a lungo. Anzi già domani, a vertice finito, il Pd potrebbe chiedere le dimissioni dell’Ad Rai. Insomma, è una battaglia appena iniziata.

Il Pd chiede le dimissioni di Salini

Per ora ha parlato i vicecapogruppo a Montecitorio Michele Bordo. “Ancora una volta l’ad Salini rinvia il rinnovo dei vertici dell’informazione Rai, peraltro necessario alla luce anche della multa monstre comminata dall’Agcom per violazione degli obblighi del contratto di servizio in tema di pluralismo, trasparenza e imparzialità, dimostrando la sua incapacità di decidere”. Il parlamentare Pd va fino in fondo e chiede di fatto le dimissioni del vertice Rai: “Non se ne può più della paralisi del servizio pubblico e della palude nella quale Salini e l’attuale management della Rai tengono in ostaggio la più grande azienda culturale del Paese. Si metta fine – conclude Bordo – a questa agonia del servizio pubblico. Per quanto ci riguarda il tempo è finito e l’Ad Salini deve valutare se proseguire, a questo punto, con la sua esperienza in Rai”.

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