Diritto d’autore, via libera dell’Ue alle nuove regole

Lega e Movimento 5 Stelle hanno votato contro

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Vito Crimi, Giuseppe Conte

Via libera del Parlamento europeo alle nuove regole sul diritto d’autore in internet. Si è concluso ieri con 348 sì, 274 no e 36 astenuti l’iter legislativo, iniziato nel 2016. La parola passa agli Stati membri.

Diritti d’autore online

La direttiva europea punta a garantire che i diritti d’autore validi ‘offline’ vengano applicati anche ‘online. Google, Facebook e YouTube, tra le più importanti piattaforme online, saranno direttamente responsabili dei contenuti presenti sui loro siti. I titolari dei diritti, siano essi musicisti, creativi, editor o artisti potranno negoziare accordi migliori sulla remunerazione derivata dall’utilizzo delle loro opere diffuse sulle piattaforme web. Anche gli editori di stampa acquisiscono il diritto di negoziare accordi sui contenuti editoriali utilizzati dagli aggregatori di notizie.

Utenti

Per chi usufruisce dei contenuti online nessun cambiamento: nessuna tassa su sui link o brevi snippet che non vengono compresi nella tutela dei diritti d’autore.

La difesa della creatività

E’ così che il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani sintetizza la riforma del diritto d’autore ‘online’. “La direttiva mette fine all’attuale far-west digitale – spiega – Finora i giganti del web hanno utilizzato contenuti creati in Europa pagando tasse irrisorie, trasferendo grandi guadagni negli Usa o in Cina. La nostra e’ stata una battaglia di Davide contro Golia. Io voglio vedere i film di Sordi e Toto’, piu’ che quelli di Jerry Lewis, ma molto del nostro patrimonio rischia senza tutele. Non abbiamo messo nessuna censura – conclude Tajani – solo regole necessarie”.


Aie e Enpa

Il presidente dell’Associazione italiana editori Ricardo Franco Levi ha definito l’approvazione delle nuove regole sul diritto d’autore “una bella pagina per la cultura e l’Europa”. Valutazione positiva anche per il presidente degli editori di giornali europei dell’Enpa, Carlo Perrone. “Questo è un voto storico per l’anima e la cultura dell’Europa – sostiene – sarà essenziale per il futuro degli editori di stampa e il giornalismo professionista. Garantito un Internet democratico e pluralista”.

Il ‘guastafeste’

Movimento 5 Stelle e Lega hanno votato contro l’approvazione delle nuove regole sul diritto d’autore. Disfattista il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Vito Crimi. “A pagare le conseguenze di questa scelta saranno i piccoli editori – avverte – non incasseranno nulla in più come diritti d’autore e non avranno nemmeno il vantaggio della visibilità indotta dai motori di ricerca e dai social media”. Che a preoccuparsi dei piccoli editori sia uno dei fautori del taglio ai fondi per l’editoria che rischia di cancellare lil pluralismo dell’informazione, è paradossale, ma tant’è. Intanto prima di recepire la direttiva Ue Crimi vuole aspettare le indicazioni che arriveranno dagli stati generali dell’editoria in autunno.

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