Disabili, polemica su stop all’assegno Inps. Landini: “Mettere al centro le persone”

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse Nella Foto: Maurizio Landini

MILANO – Lo stop all’assegno di invalidità per chi percepisce un reddito – anche se minimo – continua a fare discutere. L’Inps qualche giorno fa ha pubblicato un messaggio, il numero 3495 del 14 ottobre, in cui si dice che dal 14 ottobre 2021 in poi “l’assegno mensile di assistenza di cui all’articolo 13 della legge n. 118/1971, sarà pertanto liquidato, fermi restando tutti i requisiti previsti dalla legge, solo nel caso in cui risulti l’inattività lavorativa del soggetto beneficiario”. Quindi anche per i disabili con un ‘lavoretto’ da 400 euro al mese niente più assegno.

Il messaggio cita – lecitamente – due sentenze della Cassazione che stabiliscono come “il mancato svolgimento di attività lavorativa” sia “un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale”. Ma negli ultimi anni la stessa Inps – in due messaggi del 2008, numero 3043 e numero 5783 -, come ricorda il quotidiano ‘La Repubblica’, dice invece che “l’esiguità del reddito impedisce di ritenere che vi sia attività lavorativa rilevante”. Fino ad oggi, quindi, si è proceduto attraverso una certa soglia di tolleranza.

L’Inps agisce dunque correttamente e solo un intervento normativo, mosso da un’azione politica, può cambiare le cose. “L’Inps ha recentemente deciso di sospendere quella che era un’indennità per chi ha una disabilità intellettiva. Io trovo che sia un errore. In realtà va riconosciuta, così come va riconosciuto il ruolo familiare in cui sono”, ha detto Maurizio Landini, segretario generale Cgil, commentando l’aggiornamento all’evento 4 Weeks 4 Inclusion’. “Mi auguro che ci sia un accomodamento ragionevole anche per l’Inps e che capisca che piuttosto che logiche burocratiche è bene che abbia al centro la persona, i suoi bisogni e i suoi elementi di realizzazione”, ha aggiunto Landini.

“È da quando ero piccolo che sento parlare, giustamente, di battaglie per innalzare le pensioni di invalidità a una cifra umanamente accettabile, che possa garantire alle persone con disabilità una vera assistenza qualificata 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Vedere che in tutti questi anni non solo questo non è mai avvenuto, ma si vuole addirittura tornare indietro, diminuendola o togliendola del tutto, è decisamente inaccettabile”, commenta a LaPresse Iacopo Melio, consigliere regionale del Pd in Toscana e attivista per i diritti umani e civili. “E’ una questione – aggiunge – che dovrebbe impugnare il Governo”.

Sul tema è intervenuto anche il ministro per le Disabilità Erika Stefani, sostenendo che “la possibilità per le persone con disabilità di realizzarsi attraverso il lavoro è elemento essenziale ai fini dell’inclusione e va quindi facilitato, non scoraggiato”. A fronte “delle legittime preoccupazioni suscitate dal messaggio Inps in merito al requisito dell’inattività lavorativa per la liquidazione dell’assegno mensile di invalidità civile, mi sono prontamente attivata con il ministro Orlando e l’Istituto affinchè si trovasse una strada per superare l’ingiustizia normativa”, ha aggiunto Stefani.(AWE/LaPresse)

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