Discoteca della morte, otto indagati: c’è anche un minore

Confermato il ritrovamento di uno spray. Omicidio preterintenzionale, lesione dolose e lesioni colpose le ipotesi di reato

ANCONA “Le ipotesi di reato sulle quali stiamo indagando sono omicidio preterintenzionale, lesione dolose e lesioni colpose”. Lo ha detto Giovanna Lebboroni, procuratore per i minori delle Marche, in conferenza stampa ad Ancona a proposito della tragedia nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Sono otto le persone indagate per il dramma nella notte tra sabato e ieri. Omicidio preterintenzionale, lesioni dolose, lesioni colpose e omicidio colposo. Questi i reati ipotizzati dalla Procura dei minori e dalla Procura della Repubblica di Ancona.

La conferenza stampa

Nella conferenza stampa dei magistrati inquirenti che si è svolta oggi pomeriggio ad Ancona, hanno parlato la Procuratore capo del tribunale marchigiano Monica Garulli e la responsabile della Procura dei minori, Giovanna Lebboroni. Sette degli indagati sono maggiorenni (i tre gestori della discoteca e i quattro proprietari dell’immobile) e uno minorenne. Lebboroni ha spiegato due aspetti importanti delle indagini. Il primo: la questione dello spray al peperoncino che qualcuno avrebbe spruzzato nel locale quando era da poco passata la mezzanotte. Lo spray esiste e fa parte delle ipotesi su quanto è accaduto: “Sul pavimento della discoteca – ha detto la procuratore dei minori – abbiamo trovato un flaconcino di peperoncino da 15 cc lungo circa 10 centimetri”. Quindi è possibile che sia stato utilizzato.

Lo spray ritrovato

Il fatto, d’altra parte, è stato confermato da diverse persone informate dei fatti. Hanno testimoniato di aver sentito l’odore acre dello spray e che questo avrebbe provocato il panico e scatenato il fuggi fuggi verso l’uscita. La dottoressa Lebboroni ha suggerito però prudenza perché “allo stato lo spray al peperoncino può essere considerato solo una concausa”. Stessa prudenza sul minorenne indagato. In realtà, come si diceva, le persone sotto indagine tra grandi  e minore, sono otto e rispondono di reati diversi: il ragazzo potrebbe aver causato il fuggi fuggi con lo spray al peperoncino (omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose), gli adulti potrebbero essere responsabili per il sovraffollamento della “Lanterna Azzurra” e di eventuali altre mancate misure di sicurezza (omicidio colposo).

Indagato pure un minore, ma è un atto dovuto

Sul giovane, Lebboroni ha aggiunto: “Ci sono tre dei molti testimoni che lo hanno chiamato in causa in modo piuttosto generico, ma su di lui, allo stato, non c’è altro e lo indaghiamo proprio per garantirgli tutti i diritti previsti dalla legge. Non ci sono provvedimenti restrittivi, neanche cautelari o precautelari per nessuno”. Monica Garulli, invece, si è soffermata sugli aspetti della capienza del locale. Le sale della “Lanterna Azzurra” sono tre per una capienza complessiva di 861 posti, ma il concerto doveva svolgersi solo in quella principale da 459 posti. Si tratta quindi di stabilire quante persone c’erano davvero (si parla di 600 biglietti venduti) e se le condizioni di sicurezza erano rispettate. Da qui le ipotesi di reato di omicidio colposo aggravato.

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