POZZUOLI – I carabinieri hanno denunciato 105 persone per inosservanza dell’obbligo di istruzione.
Si tratta di padri, madri o comunque tutori esercenti la patria potestà colpevoli di non aver fatto seguire il percorso scolastico ai propri figli. E’ emerso che sono 65 i minorenni che non hanno frequentato la scuola dell’obbligo. Si tratta di ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 8 e i 14 anni. I carabinieri della locale stazione hanno inoltre segnalato i diversi nuclei familiari sia alla Procura ordinaria che a quella dei minorenni di Napoli. Sono stati informati dei fatti anche i Servizi sociali competenti per territorio. L’Arma è da sempre in prima linea nel contrasto alla dispersione scolastica: gli investigatori hanno monitorato l’intero anno accademico in sinergia con le istituzioni scolastiche, capisaldi di una società civile. L’operazione ha interessato anche il vicino Comune di Quarto.
Il problema della dispersione scolastica o della disfrequenza appare di complessa soluzione. Si tratta di un fenomeno che riguarda soprattutto le zone periferiche come Licola Mare, Monterusciello, Agnano e Rione Toiano. L’amministrazione comunale è impegnata a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per contrastare il fenomeno della dispersione e disfrequenza scolastica. Secondo una recente indagine, nella città di Napoli si registra il tasso di abbandono scolastico più alto con una percentuale del 10,4 per cento degli studenti che abbandonano la scuola prima di aver completato gli studi.
Importante è anche il numero degli studenti che non riesce a chiudere l’anno scolastico per le troppe assenze. Elevato è anche il numero dei ragazzi che non riesce a diplomarsi. Le istituzioni e le scuole sono impegnate in collaborazione con le associazioni per recuperare i ragazzi che non studiano.
Festa: “Le agenzie educative facciano rete”
L’assessore alla Pubblica istruzione Vittorio Festa (nella foto) così commenta l’operazione per contrastare la dispersione scolastica: “E’ un fatto giuridico, quando si verifica l’evasione scolastica c’è il coinvolgimento della famiglia, c’è l’allerta della scuola e dei servizi scolastici”, ha commentato. Secondo il delegato, il fenomeno sarebbe maggiormente esteso anche in virtù del fatto che l’obbligo scolastico è in vigore fino al 16esimo anno d’età. Pozzuoli è dotata di un Osservatorio per monitorare il fenomeno e saranno messe in campo iniziative da finanziare con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma l’assessore Festa puntualizza: “Iniziative saranno messe in campo ma è necessario che tutte le Agenzie educative collaborino insieme, facciano rete, siano coinvolte. Si tratta di un percorso complesso e difficile”.
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