Dissesto idrogeologico, 3 milioni di famiglie in aree ad alto rischio

Nel 2017 il 91% dei Comuni risulta 'ad alta vulnerabilità'

Foto Ufficio Stampa Vigili del Fuoco/LaPresse

ROMA – Dissesto idrogeologico in Italia, nel 2107 il 91% dei comuni si trova ad alto rischio. Circa il 3% in più rispetto al rapporto dell’anno precedente: questi i numeri del bilancio presentato alla Camera dei Deputati. Sono oltre tre milioni le famiglie che risiedono in zona ‘ad alta vulnerabilità’, con circa il 16,6% del territorio italiano classificato fra le zone con maggiore pericolosità per alluvioni o frane. La superficie soggetta a frane è aumentata del 2,9% rispetto all’ultima relazione dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Il 4% degli edifici italiani in zone ad alta pericolosità frane

Circa il 4% degli edifici italiani si trova in zone ad alta pericolosità frane. Il numero maggiore di strutture a rischio si trova in Campania, Toscana, Emilia Romagna e Lazio. Sono circa 83mila invece le industrie a rischio, con oltre 217mila lavoratori in possibile ‘pericolo’. Oltre 600mila le industrie a rischio inondazione con oltre 2 milioni di dipendenti in allerta. In totale, in Italia, i comuni a rischio dissesto idrogeologico sono il 91%. In nove regioni del Bel Paese, la percentuale arriva addirittura al 100%. Si tratta di Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Liguria, Umbria, Toscana, Molise, Marche, Calabria e Basilicata. Rischio alto (fra il 90 e il 100%) per Campania, Abruzzo, Lazio, Piemonte, Sicilia e la provincia di Trento. Sono circa 38mila, invece, i beni culturali in aree franabili, 11mila in zone dal pericolo molto elevato.

Laporta: “Informare è un dovere”

“Informare i cittadini è un dovere”, ha dichiarato il direttore generale dell’Ispra Stefano Laporta “E’ un nostro obiettivo strategico”. Sono oltre sette milioni le persone che vivono in aree vulnerabili, olter un miolione in zone molto pericolose, spiega il report sul dissesto idrogeologico. “Un incremento dovuto al miglioramento del quadro conoscitivo con studi di maggior dettaglio e mappatura di nuovi fenomeni franosi”,  spiegano dall’Ispra.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome