ROMA – “Nonostante la neve noi continuiamo a fare politica per strada con voi e lottando per una società giusta, aperta e con un PD #aporteaperte che non scimmiotta su temi così delicati la peggiore destra, così come a volte è avvenuto in passato. Qui si va nel merito delle questioni e si affrontano a muso duro. Ora basta”. Così Francesco Boccia, deputato PD e candidato alla segreteria del Partito Democratico, durante un incontro, in vista del congresso, a Lacedonia (Avellino) con sindaci e amministratori dell’alta Irpinia.
Le critiche di Boccia al governo
E prosegue: “Alla propaganda di questo governo di pasticcioni, rispondiamo con la credibilità di chi ha giurato sulla Costituzione. O un cittadino è residente e viene accolto oppure lo Stato deve farsi carico di dove va a finire. Con questo decreto si dice solo No, ma poi sarà il caos che dovranno gestire i sindaci che sono per strada, mentre loro fanno video demenziali o sciano sulle Dolomiti”.
Il tema migranti e la ‘cura’ Salvini
“Voi, non loro, siete alle prese con i problemi della vita di ogni giorno, dalle strade da spazzare quando nevica come oggi, alle scuole da riscaldare, dai pasti da garantire a tutti, fino alla casa e di tutto avevate bisogno ora tranne che di una nuova legge propaganda. Che si fa degli immigrati a cui non si dà la residenza, pur potendola avere? Tornano a casa? A casa di chi? A casa di Salvini? Uno che fa solo video e selfie e non è in grado di fare accordi con altri Paesi”.
Gli effetti del dl Sicurezza
E sul tema migranti: “Gli immigrati, secondo lui, che fanno se i sindaci dicono no? Scompaiono all’improvviso? Semplicemente andranno in giro da irregolari, con l’aggravante che i comuni e lo Stato non avranno più strumenti di controllo e integrazione. Un disastro solo per alimentare la loro becera e stupida propaganda. Le strade sono due: o gli date la residenza oppure li portate a casa sua così provvederà a trovare una soluzione. Il rischio vero è che avremo, se non si modifica il decreto, più caos per le strade senza neanche un minimo di controllo”.
(Lapresse)