Roma – “Questo decreto non è contro i sindaci ma per i sindaci e voluto dai sindaci. Dà loro strumenti e finanziamenti anche contro la criminalità organizzata”. Lo afferma il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, in un’intervista al Messaggero. “Al sindaco Orlando, che non vuole applicare la legge, dico che con questo atteggiamento di chiusura pregiudiziale non fa un dispetto a Salvini ma ai cittadini di Palermo. I quali giudicheranno poi l’operato di Orlando e se davvero lui non applicherà questa legge ne risponderà a loro”, aggiunge. “E’ una legge fatta in favore degli amministratori locali e delle polizie locali”, insiste.
“Un sindaco deve stare dalla parte dei cittadini e i cittadini vogliono più sicurezza – sottolinea Molteni -Le norme non hanno colore politico. Mentre è politico e ideologico il rifiuto di conoscerle e di applicarle”. “La battaglia contro il decreto è soltanto politica. E’ evidente che de Magistris e Orlando stiano cercando di ritagliarsi uno spazio nazionale”. Nel merito del provvedimento, “chi scappa dalle guerre e dalle persecuzioni avrà più diritti. E il numero di queste persone è sempre meno. Viceversa, i furbetti del permesso facile, i finti rifugiati e i falsi profughi, che sono sempre di più, avranno il riconoscimento dei livelli essenziali e stop”. “L’integrazione verrà garantita a chi è titolare di una protezione e ai minori stranieri non accompagnati”. Quanto alla posizione della Chiesa, “ci sono tanti parroci e preti di provincia che, in maniera silenziosa e nell’anonimato, ci chiedono di non mollare”, conclude Molteni, che esclude problemi con i sindaci del M5S: “I contenuti di questa legge sono nel Contratto”.
(LaPresse)