SESSA AURUNCA – Misura cautelare per tre dei sei indagati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di aver spacciato droga sul Litorale.
I carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca, su ordine del giudice Emilio Minio, ieri mattina hanno portato in carcere Antonio Alduccini, 50enne operatore ecologico stagionale di Cellole, e Daniele Mendetta, 47enne di Castel Volturno. Sono scattati i domiciliari, invece, per Nicolaj Rispoli, 34enne di Cellole. Sotto inchiesta, ma a piede libero, Jete Canga, 36enne albanese, Mauro D’Onofrio, 34enne, entrambi residenti a Cellole, e Valentino Fiorillo, 34enne di Mondragone.
Ad innescare il provvedimento cautelare è stata l’attività investigativa dei carabinieri, guidati dal capitano Giovanni Russo, che, secondo il gip Minio, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
Stando alla tesi dell’accusa, tra giugno e ottobre 2022, i 6, con ruoli diversi, avrebbero organizzato e gestito una fiorente piazza di spaccio di cocaina, crack e hashish tra Cellole e Sessa Aurunca, spingendosi anche sulla costa, nella località turistica Baia Domizia.
L’indagine avrebbe permesso di documentare, sostiene la Procura, diretta da Pierpaolo Bruni, come i tre destinatari dell’ordinanza cautelare si approvvigionassero della droga da spacciatori provenienti da Mondragone e Castelvolturno per poi rivenderla, in seguito a un’ulteriore lavorazione e al confezionamento in dosi, ad assuntori locali e turisti, attraverso un collaudato sistema di cessione anche itinerante.
Nel corso dell’azione investigativa, in base a quanto sostenuto dalla Procura, sono stati ricostruiti numerosi episodi di cessione, rinvenute e sequestrate varie dosi di stupefacenti pronte per essere immesse sul mercato, denunciate in stato di libertà diverse persone e identificati e segnalati all’autorità amministrativa svariati assuntori.
I sei indagati sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Zamboli, Daniele Pasquariello, Luca Monaco e Leopoldo Perone. Il provvedimento restrittivo per Mendetta, Alduccini e Rispoli è stato innescato da un’indagine che si trova ancora nella fase preliminare e adottato senza il contraddittorio che avverrà innanzi al giudice terzo, il quale potrebbe anche valutare l’assegnazione di ogni forma di responsabilità che viene loro contestata dalla procura.
I narcotici venduti a Baia Domizia forniti da Fiorillo
SESSA AURUNCA (gita) – L’inchiesta dei carabinieri di Sessa Aurunca, che ieri mattina ha fatto scattare tre misure cautelari, va ad intrecciarsi con un’altra recente attività investigativa, coordinata dalla Dda di Napoli e condotta dai militari dell’Arma di Mondragone, che nei mesi scorsi ha smantellato una presunta organizzazione criminale dedita allo smercio di droga e benedetta dal boss Angelo Gagliardi.
Il punto di congiunzione tra queste due indagini è rappresentato da Valentino Fiorillo. Per quale ragione? Perché il 34enne mondragonese figura in entrambi i lavori dei carabinieri. In quello diretto dalla Direzione distrettuale antimafia viene tracciato come presunta guida, insieme al cugino Emilio, della gang di pusher ritenuta connessa a Gagliardi. Nell’inchiesta della Procura sammaritana, invece, Valentino Fiorillo avrebbe rappresentato uno dei fornitori di droga della rete di pusher attivi tra Sessa Aurunca e Cellole. Stando a quanto ricostruito dai militari, Antonio Alduccini e Jeta Canga da giugno e a settembre 2022 avrebbero comprato droga da Fiorillo, a Mondragone, per poi rivenderla al dettaglio tra Cellole e Sessa Aurunca.
Altro ipotizzato fornitore di stupefacenti per chi commerciava narcotici sul Litorale sarebbe stato, sostiene l’accusa, Daniele Mendetta. Tra giugno e ottobre di due anni fa, la Procura di S. Maria C.V. afferma che Alduccini, Canga, Nicolaj Rispoli e Mauro D’Onofrio avrebbero acquistato proprio da Mendetta imprecisati quantitativi di cocaina e crack che successivamente avrebbero immesso nella piazza di spaccio allestita a Cellole.
A differenza di Valentino, che si sarebbe preoccupato solo di garantire all’ingrosso la droga, Mendetta avrebbe anche venduto in prima persona lo stupefacente tra Cellole e Sessa Aurunca.
Pusher incastrati da telecamere e intercettazioni
SESSA AURUNCA (gt) – Intercettazioni telefoniche, telecamere e testimonianze degli assuntori di droga: sono questi gli elementi su cui si è basata l’attività investigativa dei carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca che ha disarticolato una rete di presunti pusher attiva sul Litorale.
Le conversazioni intercorse tra alcuni dei sei finiti sotto indagine e quelle che loro ricevevano dagli acquirenti hanno permesso di tracciare le svariate richieste di narcotici, alcune delle quali si concretizzavano all’incrocio tra via Balbo, corso Freda e via Foscolo. Proprio qui i carabinieri avevano piazzato una telecamera che ha catturato immagini che hanno documentato la compravendita di droga.
A dare sostegno a questi elementi ci sono pure le varie dichiarazioni rese da soggetti bloccati dai carabinieri in possesso di droga, che hanno riferito da chi l’avevano acquistata. Tra questi c’è una persona di Cellole che ha confessato di averla ottenuta in varie circostanze da Antonio Alduccini: “Lo conosco da anni, ma solo ultimamente l’ho conosciuto anche in veste di pusher. Lo chiamavo per farmi fare delle riparazioni alla macchina e in una circostanza mi disse, con mio stupore, che se necessitavo di stupefacente potevo rivolgermi a lui. L’ho chiamato alcune volte acquistando complessivamente circa 100 euro di cocaina.”
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