LONDRA – La chiusura dell’aeroporto londinese di Gatwick causata prima di Natale dall’avvistamento di droni è costata a EasyJet un totale di 15 milioni di sterline, pari a 17 milioni di euro. Lo ha reso noto la stessa compagnia aerea. Parlando di perdite di 5 milioni di sterline sul fronte dei ricavi e di 10 milioni per gli indennizzi ai passeggeri.
“EasyJet ha avuto un buon inizio per l’anno finanziario 2019. Con una domanda da parte dei clienti e vendite accessorie robuste, che portano una solida generazione di ricavi”, ha affermato il ceo Johan Lundgren. Sottolineando che tutto ciò è stato sostenuto “da performance operative buone e puntuali sulla rete, con l’eccezione dell’interruzione causata dalla chiusure di Gatwick”. Il secondo aeroporto più trafficato del Regno Unito è stato chiuso per 36 ore. Nella settimana precedente al natale a causa di ripetute segnalazioni di avvistamenti di droni. Con ricadute su 140mila passeggeri, per la maggior parte clienti EasyJet.
L’avvistamento di droni ha insospettito le autorità
Il mistero dei droni sull’aeroporto londinese di Gatwick continua. Lo scalo è di nuovo stato chiuso a dicembre a causa di sospetti dispositivi in volo sulla pista. Era stato riaperto in mattinata, dopo 36 ore di stop ai voli tra mercoledì e giovedì per una cinquantina di avvistamenti di droni, a causa dei quali decine di migliaia di persone erano rimaste bloccate nei terminal. La caccia ai responsabili prosegue, dopo che giovedì sera l’esercito è intervenuto dispiegando mezzi di abbattimento del tipo usato per combattere l’Isis. I media locali enfatizzano la pista di una protesta ambientalista. Su cui si starebbero concentrando le autorità, mentre la polizia del Sussex ha fatto sapere che sta seguendo linee di indagini “significative” e che ci sono dei sospettati. Ma che non sono stati effettuati fermi e nessuno è stato interrogato.
(AWE/AFP)