NAPOLI – Maglia nera. Ancora una volta. La Campania è la regione italiana che registra il maggior numero di reati ambientali, secondo il rapporto Ecomafia 2023 presentato da Legambiente. Nel 2022, il numero totale di reati contro l’ambiente nella regione è stato di 4.020, rappresentando il 13,1% del totale nazionale. La Campania si conferma al primo posto anche per persone denunciate (3.358), sequestri effettuati (995) e sanzioni amministrative comminate (10.011). Tra le principali filiere illegali che hanno contribuito a questo triste primato, spiccano il ciclo illegale del cemento, i reati contro la fauna e il ciclo dei rifiuti. A livello nazionale i reati legati al cemento illegale sono aumentati del 28,7% rispetto al 2021, raggiungendo la cifra di 12.216. Ciò rappresenta il 39,8% del totale dei reati ambientali. Le persone denunciate sono state ben 12.430, con un aumento del 26,5% rispetto all’anno precedente. Le ordinanze di custodia cautelare sono aumentate del 97%, mentre il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative ha raggiunto i 211 milioni di euro. I reati contro la fauna sono aumentati del 4,3%, con un totale di 6.481 illeciti penali. Le persone denunciate per questi reati sono state 5.486, registrando un aumento del 7,6%. Per quanto riguarda il ciclo illegale dei rifiuti, si è verificata una riduzione sia del numero di illeciti penali (-33,8%), che delle persone denunciate (-41%). Tuttavia, le inchieste che hanno coinvolto l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti sono aumentate del 77,5%. Nonostante le riduzioni in alcune categorie di reati ambientali, gli illeciti amministrativi sono aumentati del 21,4%, raggiungendo la cifra di 10.591. Le sanzioni amministrative hanno registrato un aumento del 16,2%, totalizzando 10.358. La situazione preoccupante riguardo ai reati ambientali è ulteriormente evidenziata dalla presenza di numerosi Comuni sciolti per mafia, ben 22 secondo il rapporto. Inoltre, il numero di clan mafiosi censiti da Legambiente è salito a 375 dal 1994. Per contrastare efficacemente l’ecomafia, Legambiente ha presentato dieci proposte di modifica normativa. Queste includono la revisione del meccanismo del subappalto “a cascata” previsto dal nuovo Codice degli appalti, l’approvazione del disegno di legge contro le agromafie e l’introduzione nel Codice penale dei delitti contro la fauna. È anche essenziale garantire l’accesso gratuito alla giustizia per le associazioni ambientaliste come Legambiente. Secondo l’associazione, è fondamentale rafforzare le attività di prevenzione e controllo delle ecomafie in Italia, sfruttando le risorse stanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inoltre, è necessario un impegno internazionale per affrontare la criminalità organizzata ambientale che supera i confini nazionali.
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