Il settore del riciclo degli pneumatici fuori uso si conferma un pilastro strategico per l’Italia, capace di generare valore economico e ambientale. Il concetto è stato ribadito da Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, durante la Conferenza Nazionale sul Riciclo tenutasi a Milano.
Ecopneus, la società senza scopo di lucro che gestisce la filiera per conto dei principali produttori, ha annunciato di aver raccolto e gestito oltre 180mila tonnellate di pneumatici fuori uso nei primi undici mesi dell’anno. Questo risultato permette di superare ampiamente il target di legge del 20%, in risposta alla richiesta di raccolta straordinaria avanzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Secondo Carnimeo, il traguardo dimostra la capacità del consorzio di operare con “responsabilità, efficienza e flessibilità”, mettendo sempre al centro la tutela ambientale e l’interesse collettivo. I benefici generati sono tangibili: l’attività promossa da Ecopneus ha permesso di evitare l’emissione di circa 95mila tonnellate di CO2 su base annua, con un impatto economico positivo stimato in quasi 75 milioni di euro.
Nonostante i successi, la filiera deve affrontare sfide complesse. Tra queste, la frammentazione degli attori coinvolti, una copertura territoriale disomogenea e, soprattutto, l’ingresso illegale nel mercato di pneumatici che eludono il versamento del contributo ambientale.
Contrastare il fenomeno del “nero” e aumentare l’efficienza organizzativa sono passi chiave per rendere il sistema più equo e sostenibile. Per questo, secondo Ecopneus, serve una razionalizzazione che riduca il numero di operatori, favorendo una concorrenza più sana e standard uniformi su tutto il territorio nazionale. In questa direzione, un aiuto importante arriverà dall’avvio del Renap, il Registro nazionale dei produttori istituito dal Ministero per garantire maggiore trasparenza.
Guardando al futuro, gli obiettivi principali sono due: aprire nuovi mercati per la gomma riciclata e promuovere una profonda sensibilizzazione culturale. È cruciale far comprendere che uno pneumatico usato non è un rifiuto, ma una risorsa strategica. Ecopneus è già in prima linea, in collaborazione con università e partner industriali, per trasformare la circolarità in una realtà diffusa.
Le applicazioni della gomma da recupero sono già numerose: dagli impianti sportivi all’isolamento acustico, fino alla rigenerazione urbana. Un esempio di eccellenza sono gli asfalti modificati con polverino di gomma, già presenti su oltre 900 km di strade in Italia. Queste infrastrutture sono più resilienti, sicure e silenziose, con una durata fino a tre volte superiore a quella tradizionale e una notevole riduzione dei costi di manutenzione e dell’inquinamento acustico.





















