È stato avviato nell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, in Sicilia, un ambizioso programma di riforestazione marina. L’obiettivo è ripristinare le preziose praterie di Posidonia oceanica, una pianta acquatica endemica del Mar Mediterraneo che svolge un ruolo cruciale per la salute dell’ecosistema. Queste vere e proprie foreste sottomarine sono state gravemente danneggiate negli ultimi decenni.
La causa principale del degrado è stata identificata nell’ancoraggio selvaggio delle imbarcazioni da diporto, che strappa letteralmente le piante dal fondale, creando profonde cicatrici che impiegano secoli a guarire naturalmente. A questo si aggiungono gli effetti dell’inquinamento e dell’innalzamento delle temperature marine, che mettono a dura prova la sopravvivenza di questa specie fondamentale. La perdita di posidonia comporta una drastica riduzione della biodiversità e una maggiore erosione delle coste.
L’intervento, finanziato con fondi europei e ministeriali, prevede una tecnica innovativa e a basso impatto. Squadre di biologi marini e sommozzatori specializzati raccoglieranno frammenti di posidonia staccatisi naturalmente a causa delle mareggiate. Queste talee saranno poi coltivate in speciali vivai sottomarini per rafforzarle prima della fase di trapianto.
Una volta pronte, le piantine saranno messe a dimora manualmente sui fondali danneggiati, seguendo una mappatura precisa delle aree più critiche all’interno dell’arcipelago. La prima fase del programma, che si concluderà entro i prossimi due anni, punta a trapiantare oltre diecimila talee su una superficie di circa due ettari, con un monitoraggio costante per valutare il tasso di attecchimento.
I benefici attesi sono molteplici e di vasta portata. Il ripristino delle praterie aumenterà la produzione di ossigeno e l’assorbimento di anidride carbonica, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico. Inoltre, le foreste di posidonia offrono rifugio e nutrimento a centinaia di specie marine, favorendo il ripopolamento ittico e sostenendo la pesca artigianale locale.
Questo modello di restauro ecologico potrà essere replicato in altre zone del Mediterraneo afflitte dallo stesso problema. Parallelamente all’azione di trapianto, sono state lanciate campagne di sensibilizzazione rivolte ai diportisti sull’importanza di utilizzare gavitelli ecologici e aree di ormeggio designate, per prevenire futuri danni e garantire che questo sforzo di conservazione abbia un impatto duraturo.





















