Elezioni a Napoli. DeMa ‘sacrifica’ la Clemente per il patto col Pd in Calabria

Comunali Dem, M5S e arancioni tutti insieme appassionatamente: stretto il patto ‘multicolor’ attorno al nome di Manfredi. Ruotolo, zio dell’assessora, conferma: “Gaetano unisce tutti”. Il deluchiano Venanzoni: “Gli altri candidati si ritireranno”

NAPOLI (Diego Semola) – La candidatura di Alessandra Clemente ha le ore contate anche se lei, forse, ancora non lo sa o non lo vuole accettare. L’assessora arancione dovrà arrendersi di fronte all’accordo stretto tra l’ex ministro Gaetano Manfredi, candidato sindaco della coalizione Pd-M5S-deluchiani vari, e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Quali sono i termini di questo patto? Gli arancioni convergono sull’ex rettore della Federico II ed il Pd sul sindaco di Napoli in Calabria, territorio in cui i dem sono in clamorosa difficoltà. Facciamo un passo indietro.

Le avvisaglie di questo patto multicolor si possono rintracciare in tre differenti momenti. Poco prima dell’ufficializzazione di Manfredi, quando il responsabile Enti Locali del Nazareno, Francesco Boccia, parlando delle Regionali calabre aveva detto a De Magistris: “Amministrando da solo è stato disastroso, ora passi dai no al confronto partecipando alle primarie. Chi resta fuori dal centrosinistra aiuta la destra”. Posizione immediatamente raccolta da Nicola Irto, fantomatico candidato dem in Calabria fuori dai radar delle cronache locali da un po’ di tempo.

Parole, infine, rilanciate anche da Dalila Nesci, sottosegretario pentastellata. Pochi giorni dopo è arrivata, a Napoli, l’ufficialità della candidatura di Manfredi. E le dichiarazioni di Sandro Ruotolo, eletto in Senato grazie all’accordo Pd-Dema e zio di Alessandra Clemente: “Gaetano Manfredi è la persona giusta perché è espressione della società civile impegnata a cambiare la città. Le forze democratiche, progressiste ed ecologiste con il Movimento 5 Stelle si ritrovano insieme con associazioni e personalità della società civile per restituire a Napoli il ruolo di capitale del Mezzogiorno d’Italia”.

Una posizione, quella di Ruotolo, probabilmente presa nella consapevolezza delle grandi manovre in corso sull’autostrada Napoli-Reggio Calabria-Roma. E non finisce certo qui. Anzi. Mezzo mondo che finora ha sostenuto De Magistris in Comune è già passato con il centrosinistra. L’elenco dei consiglieri ed ex assessori è lunghissimo. Da Mario Coppeto a Nino Simeone, da Chiara Guida a Sandro Fucito, da Roberta Gaeta a Nino Daniele. Un’infinità. Altri, invece, sono all’avventura con il patron di Gesco, Sergio D’Angelo: Eleonora De Majo e Rosario Andreozzi su tutti. Sembra imminente, però, l’accordo di D’Angelo con Manfredi, con la mediazione indispensabile proprio di Ruotolo. Insomma, sembra che i giochi siano fatti.

A corollario di queste vicende, poi, ci sono le parole di un deluchiano di ferro come Diego Venanzoni, consigliere regionale e tra i principali animatori del gruppo ‘La Città’: “Non è detto che le altre candidature arrivino sino alla fine”, afferma in una discussione tra addetti ai lavori della politica partenopea. Insomma, Luigi De Magistris è disposto a ‘sacrificare’ Clemente in cambio dell’appoggio del Pd in Calabria. Sia l’ex sindaco che i dem hanno interesse a portare a termine l’operazione. Trovare finalmente un candidato di primo piano in Calabria (nonostante tutto De Magistris resta un protagonista e leader della politica del Mezzogiorno) e sfoltire un po’ la rosa dei candidati minori a sinistra del centrosinistra.

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